Genova – Inaugura oggi, in un immobile sequestrato alla malavita organizzata in vico Cannoni, nel centro storico, la “Casa dei Papà” separati. In occasione della Festa del Papà celebrata il 19 marzo, festa di San Giuseppe, anche a Genova nasce un luogo dove i padri separati in difficoltà potranno incontrare ed ospitare i loro figli in condizioni dignitose e più idonee a salvaguardare un rapporto che può diventare molto critico.
A realizzare la struttura, grazie alla solidarietà di molti, l’Associazione Papà Separati Liguria, realtà che si occupa della difesa del diritto di bambini e ragazzi alla bigenitorialità, cioè a potersi relazionare con tempi adeguati con entrambi i genitori, e della tutela in generale dei diritti dei figli nella separazione, apre la “Casa dei papà”, un piccolo spazio in Vico Cannoni 4/1, nel centro storico di Genova, che sarà destinato ad accogliere un papà (e i figli, nei giorni di visita), per il periodo necessario a trovare una propria casa.
Nel 2020 si sono celebrati circa 97.000 matrimoni (di cui circa 70.000 primi matrimoni) e circa 80.000 separazioni.
I problemi pratici sono solo uno dei tanti motivi di sofferenza e preoccupazione nel momento della separazione, ma possono facilmente diventare drammatici e apparire insormontabili nel momento in cui le persone si ritrovino sole e non abbiano le spalle
ben coperte da un lavoro sicuro, dall’aiuto della famiglia di origine, e da una rete efficiente di sicurezza sociale.
Circa 60.000 separazioni coinvolgono figli minori per i quali vengono disposti provvedimenti di mantenimento, che nell’87% dei casi
è a carico del padre.2
Per quanto riguarda l’abitazione, al momento della separazione, il nucleo familiare deve, a parità di risorse economiche, sdoppiare
la propria residenza. Questo significa che uno dei due coniugi deve abbandonare la casa, che rimane in utilizzo all’altro, oppure che
entrambi i coniugi devono trovare una nuova abitazione.
Nella maggior parte dei casi, e in particolare quando vi è un’unica abitazione nel possesso del nucleo famigliare, è il padre a dover
cercare un nuovo alloggio.3
Nell’esperienza più che decennale dell’Associazione, abbiamo riscontrato che spesso questo passaggio risulta particolarmente
critico, in quanto la ricerca della casa richiede risorse economiche di cui spesso il genitore separato non dispone, in un momento di sovraccarico economico (spesso la separazione ha costi ingenti anche da un punto di vista legale) e di grave sofferenza psicologica.
Abbiamo frequentemente incontrato persone in forte difficoltà, tanto da adottare situazioni di fortuna più o meno improvvisate. A volte, laddove possibile, il ritorno nella famiglia di origine, a volte situazioni assai più precarie, come magazzini, a volte l’automobile, a volte
per strada. Queste situazioni impattano negativamente anche sul rapporto con i figli, che risulta impossibile ospitare durante la giornata o nei pernottamenti in mancanza di un alloggio proprio. Si complicano i rapporti in un momento delicatissimo che incide poi anche sulle relazioni future.
Sebbene siano stati fatti, negli ultimi anni, bandi di edilizia popolare in cui si dava priorità ai genitori separati (di entrambi i sessi), tali bandi, con i loro tempi dilatati, non si sono rivelati idonei al carattere emergenziale e urgente che hanno le situazioni di separazione.
Per questo motivo siamo molto felici di poter inaugurare una casa, un piccolo spazio nel centro storico, dove un papà potrà abitare nel momento di emergenza e ospitare eventualmente anche i figli.
Si tratta di un bene confiscato alla criminalità organizzata, uno spazio che prima vedeva una quotidiana violenza e sopraffazione, e che ora è stato recuperato per dare una possibilità di recupero e vita a persone in difficoltà, anche grazie allo sforzo di tanti
cittadini e abitanti del quartiere che si sono impegnati per questo.
L’apertura di questo spazio ha un valore ancora più grande, perché dimostra che l’unione e la solidarietà fanno la forza e che non ci si deve arrendere sia nelle difficoltà personali, che di fronte al male rappresentato dalle organizzazioni criminali.
La casa è stata interamente ristrutturata da un gruppo di volontari dell’Associazione (genitori separati e/o loro parenti) con l’aiuto di tanti amici.
La Casa del papà di Genova va ad affiancarsi alla Casa del papà di Strevi (Al) e alla Casa del papà di Imperia.
L’Associazione è presente nelle quattro provincie liguri, con il Pronto Genitore 3336956952 dedicato a chi ha bisogno di consigli, o anche solo di un sostegno amicale e psicologico nel momento di difficoltà.
In ogni provincia sono inoltre presenti “Sportelli per la bigenitorialità” dove è possibile avere consigli pratici e legali, seguire gruppi di incontro e di mutuo aiuto, con la possibilità di poter aderire a numerose iniziative.