Genova – Confesercenti contraria alla costruzione di un nuovo supermercato o un centro commerciale all’ex Mira Lanza. L’area verrà risanata e riutilizzata per un nuovo maxi insediamento e tra le opere previste c’è anche un supermercato. Ipotesi che non piace a Confesercenti che rappresenta migliaia di commercianti.
Il progetto è al vaglio dell’amministrazione comunale e in piena campagna elettorale per l’elezione del sindaco, l’argomento rischia di diventare “dirimente”.
«Apprendiamo che anche il progetto per il recupero dell’area dell’ex Mira Lanza, in Valpolcevera, prevede di destinare una parte importante alla grande distribuzione organizzata, come se Genova non ne fosse già satura, e come se ci fossero ancora nuove quote di mercato a cui attingere in una città che, invece, è in costante impoverimento ed inesorabile contrazione demografica», commenta Massimiliano Spigno, presidente di Confesercenti Genova, a proposito del via libera dato dalla giunta comunale al progetto urbanistico operativo per la trasformazione in polo polifunzionale dell’area compresa tra via Teglia e Rivarolo, dismessa da ormai oltre vent’anni.
«Da almeno dieci anni a questa parte, e forse anche di più, l’equilibrio tra grande distribuzione organizzata e piccolo commercio nella nostra città è stato completamente stravolto: per accorgersene è sufficiente fare un giro nei vari quartieri, ma sarebbe bello conoscere anche i dati in possesso della pubblica amministrazione, perché è impossibile che non si abbia percezione del fenomeno e si continui ad aprire supermercati da Ponente a Levante. Anche in questo caso, quanto proposto per l’ex Mira Lanza rischia di avere il solo effetto di drenare ulteriori attività dal quartiere, in un gioco a somma zero per il nostro tessuto economico: il potere d’acquisto delle famiglie non è certo cresciuto, anzi, e aprendo l’ennesimo supermercato non si aumentano i consumi, li si sposta solo da un luogo all’altro. Guardiamo cosa è successo, in tempi recenti, a Molassana, o cosa rischia di accadere in Corso Sardegna con il restyling del vecchio mercato ortofrutticolo; per non parlare della desertificazione commerciale provocata, a Sampierdarena, dalla Fiumara, che andrebbe presa ad esempio di riqualificazione urbana da evitare e, invece, sembra essere ancora il modello di riferimento degli amministratori di ogni colore politico», conclude Spigno.