Chiavari – Nuovo rinvio per la consegna delle valutazioni sulla cosiddetta “pista del dna” per l’omicidio di Nada Cella, la ragazza di 24 anni uccisa nel 1996, a Chiavari, nello studio del commercialista per il quale lavorava, in via Marsala.
A rivelarlo a Primocanale lo stesso genetista che ha chiesto per la terza volta “più tempo” per portare a termine complesse analisi e confronti.
Questa volta, però, c’è un colpo di scena a causare il nuovo rinvio. La mamma di Nada Cella, avrebbe ritrovato la borsa che la ragazza aveva con sè il giorno dell’omicidio e che potrebbe non essere stata analizzata ai tempi del delitto. L’ennesima “anomalia” di un caso sempre più incredibile e che fa discutere.
Il perito, Gaetano Giardina, noto alle cronache per aver individuato il profilo del dna dell’assassino di Yara Gambirasio, sul corpo rimasto esposto alle intemperie per molto tempo, avrebbe chiesto per la terza volta un rinvo anche per poter tornare ad acquisire campioni di Dna della donna che risulta indagata per l’omicidio dopo essere già entrata nelle precendenti indagini e scagionata.
Occorrerà dunque aspettare altre due settimane (a meno di ulteriori rinvii) per conoscere i risultati di test ed esami che potrebbero anche concludersi con un “nulla di fatto”.