Genova – Sono entrati nella sala del Cap dove era in corso un incontro elettorale della Lega e hanno iniziato a cantare “Bella ciao” e a lanciare aeroplanini di carta. Una situazione esplosiva, quella che si è verificata ieri sera al circolo del Cap di Sampierdarena, a breve distanza dalla Lanterna, simbolo di Genova.
Durante un evento elettorale della Lega, con qualche decina di partecipanti, i lavoratori portuali aderenti al Calp (Collettivo autonomo lavoratori portuali) hanno fatto irruzione nel circolo che fu della sinistra operaia e portuale di Genova per “contestare” la presenza di esponenti di un partito lontano dalla storia del luogo.
In breve, sul posto, sono arrivate le forze dell’ordine che hanno faticato non poco a mantenere la situazione entro i limiti della sicurezza.
Il comizio elettorale si è spostato all’esterno della struttura mentre i contestatori sono stati tenuti a distanza da un cordone di sicurezza creato dagli agenti in tenuta anti guerriglia.
L’episodio ha scatenato una serie di reazioni opposte tra chi ha condannato con fermezza l’interruzione dell’evento – comunque libero e democratico e con l’affitto pagato della sala – e chi ha giustificato l’episodio sostenendo che l’organizzazione del comizio in una sede storica della sinistra più radicale costituiva una “provocazione evidente”.
Sulla pagina Facebook del Calp la contestazione era stata annunciata con questo post:
“Comprendiamo bene come una struttura importante storica accogliente debba a volte accettare compromessi, un circolo che è giustamente diventato la casa di tantissimi ,anche molto diversi tra loro,ma dover ospitare chi da anni ha rapporti con il peggior fascismo, chi fomenta odio, chi ha voluto e preteso i decreti sicurezza,chi è coinvolto come tanti altri partiti nelle spartizioni e ruberie ,questo voler tenere un appuntamento politico al cap ci sembra ancora una volta una provocazione un voler ripulirsi un tentativo maldestro di imporsi…volete discutere di lavoro di diritti..ok discutiamone alle 20:30 al cap in via albertazzi Ci saremo anche noi”.