Genova – Parcheggi per disabili cancellati dalla nuova pista ciclabile in corso Italia. A denunciarlo l’associazione nazionale mutilati invalidi civili. Protesta raccolta e rilanciata da Gianni Pastorino, consigliere regionale di Linea Condivisa.
“In questi mesi – scrive Pastorino – corso Italia è interessata da interventi per la collocazione della nuova pista ciclabile che sta cambiando il volto di quel tratto. Nella presentazione del progetto l’amministrazione comunale ha assicurato che non saranno cancellati i parcheggi per gli scooter e, soprattutto, non saranno eliminati i parcheggi dedicati ai disabili. Al momento però all’altezza dei bagni S. Nazaro sono stati cancellati alcuni stalli per disabili”.
«Raccogliamo le segnalazioni dell’Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili, preoccupata per la mancata ricollocazione degli stalli per disabili – sottolinea Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale – La Giunta Bucci dice di voler ricollocare gli stalli per disabili in Corso Italia ma, di fatto, al momento non ci sono e ciò sta creando numerosi disagi ai cittadini e alle cittadine disabili. Un disagio anche per i turisti disabili che in questo periodo dell’anno vogliono parcheggiare in zona per raggiungere la spiaggia».
L’Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili ha infatti chiesto espressamente all’amministrazione comunale la ricollocazione dei posti auto dedicati ai disabili entro e non oltre la fine del mese di giugno.
“In una società civile l’autonomia delle persone disabili deve essere la priorità”, si legge nella PEC inviata dall’ANMIC al Comune di Genova.
«Aggiungo che l’attenzione alla popolazione più fragile non solo deve essere la priorità ma l’elemento fondante nella realizzazione di nuovi progetti. Troppo spesso vediamo una città non attenta all’abbattimento delle barriere architettoniche – conclude Gianni Pastorino – Chiediamo dunque alla Giunta Bucci di dare una risposta in tempi brevi sulla questione. L’amministrazione comunale dimostra, ancora una volta, di non essere sensibile alle esigenze di tutti i cittadini».