Genova – Potrebbe arrivare dal volontariato la risposta all’episodio di vandalismo che ha interessato la celebre cappelletta dei cacciatori, sulle alture di Quezzi, sui sentieri tra la Torre di Quezzi e Forte Ratti.
Ignoti hanno tracciato scritte contro la caccia e i cacciatori ma anche deliranti frasi contro le guardie regionali addette al controllo e alla prevenzione proprio delle irregolarità commesse da chi va a caccia.
Una mano ignota ha scritto offese e accuse con una bomboletta spray rossa, imbrattando i muri della cappelletta, molto amata anche dai non cacciatori, e lungo i sentieri della zona.
Una “protesta” delirante che potrebbe avere la sua “origine” nella discussione in atto sull’abbattimento dei cinghiali per far fronte al loro sovrannumero e alla diffusione della peste suina africana.
Un gesto inutile quanto deleterio perché la cappelletta è un simbolo non solamente per i cacciatori ma anche per le tante persone che percorrono i sentieri della zona.
Mentre le indagini per risalire all’autore procedono, sui social si discute della possibilità di organizzare una giornata di volontariato per ridipingere la cappelletta e ripulire le scritte tracciate dal teppista mascherato da ambientalista.