Genova – Si incontreranno questa mattina davanti ai cancelli di Ansaldo Energia, a Campi, per poi riunirsi in assemblea in sciopero e quasi certamente muoveranno in corteo verso il centro città con ovvi disagi per il traffico. I lavoratori di Ansaldo Energia tornano sul sentiero di guerra dopo l’incontro deludente di ieri con il Prefetto. La difficile situazione economica dell’azienda – che secondo i sindacati sarebbero “pre-fallimentari” – spinge i lavoratori a chiedere garanzie occupazionali e di sostegno da parte dello Stato.
L’assemblea inizierà alle 8,15 davanti all’ingresso dell’azienda e i partecipanti decideranno cosa fare. Lo sciopero durerà l’intera giornata e molto probabilmente nascerà un corteo che muoverà a piedi sino al centro cittadino attraversando le principali arterie del traffico che evidentemente andrà in tilt.
Non è escluso anche un passaggio autostradale, con sosta al casello di Genova Ovest con ulteriori disagi anche per la viabilità autostradale.
Di certo non sarà una giornata semplice per il traffico cittadino, specie per chi muove da e per il ponente.
I sindacati sono molto preoccupati per la situazione di Ansaldo Energia che è passata da una serie di commesse internazionali per la produzione di turbine per impianti di produzione di energia a non avere commesse confermate per il 2023. Un’altra eccellenza italiana a rischio e che si troverebbe – sempre secondo i sindacati – in una grave situazione.
Ieri l’incontro con il Prefetto ha evidenziato solo la disponibilità di Cassa Depositi e Prestiti di coprire le esigenze di liquidità per 36 milioni di euro mentre i sindacati avevano già ottenuto un impegno per 50 milioni.
La nota della Cgil: deve essere lotta dura per tutta la città
“Dopo oltre 2 mesi dalla comunicazione alla rsu della situazione economica dell’azienda – si legge nella nota – siamo ancora in attesa di conoscere il futuro di lavoratrici e lavoratori di Ansaldo Energia.
Parliamo di un’azienda che dovrebbe essere strategica per il nostro paese, ma in realtà manca oggi di prospettive certe e Genova non può continuare a vedere quello che resta del proprio tessuto industriale abbandonato a scelte sbagliate e a mancata progettualità.
Parliamo della vita delle persone che vi lavorano oggi, ma anche di posti di lavoro qualificati per i nostri giovani domani.
Questa deve essere la lotta di tutta la città come lo è stata quella per il cantiere navale di Sestri ponente, anche in quel caso avevamo ragione noi, ma servono decisioni immediate e oggi l’intervento annunciato dal Prefetto, da parte di Cassa depositi e prestiti, era già previsto da una precedente ricapitalizzazione e serve a garantire il pagamento degli stipendi altrimenti a rischio, ma non va oltre”