Genova – Un’udienza importante, quella di oggi, a Palazzo di Giustizia, per il processo per il crollo del ponte Morandi costato la vita a 43 persone e danni per miliardi di euro alla città. I giudici dovranno comunicare la decisione sulle eccezioni presentate dalla difesa dei 59 imputati che chiede l’annullamento della fase iniziale del processo (incidente probatorio) a causa di supposte difficoltà nell’accesso alla documentazione da parte degli avvocati difensori. Difficoltà che potrebbero aver indebolito il diritto alla difesa degli imputati.
Per decidere i giudici hanno rinviato di una settimana il processo ed oggi dovranno decidere se far ripartire da zero il processo, ripetendo l’incidente probatorio o se, invece, come chiedono i pm e le parti civili, proseguire con le udienze e lo sviluppo del processo.
Nel caso in cui i giudici scelgano per la prosecuzione del processo si passerebbe alla convocazione dei testimoni e alla verifica delle prove. Una parte molto importante e delicata del processo che potrebbe richiedere molto tempo.
Sul banco dei testimoni saliranno tecnici ed esperti ma anche persone che hanno visto il crollo o i momenti drammatici che lo hanno seguito. Tutto per raccogliere e cristallizzare nei verbali prove ed elementi di prova che possano contribuire a fare chiarezza su quanto avvenuto quel tragico 14 agosto 2018 ma anche le fasi precedenti al crollo, con le ispezioni, le verifiche e gli accertamenti che dovrebbero essere stati fatti sulla struttura per garantirne la sicurezza.
Una nuova “pausa”, però, potrebbe scattare per il ponte dei Santi e dei Defunti e la scelta suscita qualche perplessità tra chi teme che il processo, dilungandosi troppo, possa concludersi quando alcuni dei reati ipotizzati per gli indagati saranno ormai prescritti e non avranno un “colpevole”.