Genova – Ancora un carico di armi da guerra che passa per il porto di Genova senza alcun intervento da parte delle autorità. A denunciarlo il Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali che mostra le foto del carico di elicotteri da guerra presente sulla Barhi Yambu attraccata ieri nello scalo genovese come molte altre prima di lei e sempre appartenenti alla compagnia di bandiera dell’Arabia Saudita.
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” recita l’articolo 11 della Costituzione italiana ma nessuno interviene laddove sembra evidente che il carico delle navi non siano merci ma materiale bellico diretto in zone di Guerra.
A denunciare ancora una volta la situazione è il Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali che ha per questo avuto il plauso di Papa Francesco.
La nave è diretta in Turchia, al confine con la Siria, dove sono sempre in corso battaglie contro i separatisti Curdi.
«Sta diventando normale parlare di terza guerra mondiale – scrive il collettivo sulla sua pagina Facebook – di scontro nucleare, della crisi economica e climatica, delle migrazioni disperate e sempre più forzate… per la politica internazionale e nazionale sta diventando tutto normale, ma è sbagliato. Non dobbiamo abituarci a queste immagini, non dobbiamo abituarci a queste parole, a queste navi che continuano a trasportare sistemi d’arma e ad alimentare e mantenere conflitti…troviamo dentro di noi, tra noi, il modo di contrastare questo sistema, ognuno a modo proprio ognuno con i propri modi. Continuiamo a contrastare i traffici di armi, il fascismo, la crisi economica, le devastazioni ambientali.. inventiamoci modi nuovi e passiamo al contrattacco…».