Genova – Riprende questa mattina, a Palazzo di Giustizia, il processo per il crollo del ponte Morandi avvenuto il 14 agosto 2018 e che costò la vita a 43 persone e danni alla città e all’Italia intera per centinaia di milioni di euro.
E’ il momento dei Pubblici Ministeri che illustreranno le circostanze che portarono al tragico crollo e le prove raccolte per chiarire la dinamica del disastro e le responsabilità a carico dei 59 imputati, dirigenti e tecnici di Autostrade per l’Italia e Spea, la società che doveva controllare i lavori, insieme a dirigenti e tecnici del Mit e del provveditorato delle opere pubbliche.
Nell’udienza scorsa i giudici hanno respinto le eccezioni formulate dalla difesa a proposito della regolarità dell’incidente probatorio. Un passaggio che avrebbe potuto far ricominciare da capo il processo, a oltre tre anni dal disastro e con la prescrizione di molti dei reati ormai alle porte.
L’intenzione dei giudici è invece quella di cadenzare in modo regolare le udienze per concludere il processo.
Il prossimo passaggio, previsto al momento per i primi di dicembre, sarà quello più complesso, con l’audizione dei testimoni che sono centinaia.