Genova – Continuano le proteste per la cattura e l’abbattimento del cinghiale trovato dormiente su uno zerbino di una abitazione nel quartiere di Quezzi.
Nonostante la successiva rivelazione sulle precarie condizioni fisiche dell’animale, infatti, l’associazione Meta Parma rilancia la protesta.
“Siamo indignati da quanto accaduto a Genova – scrive l’associazione – con un cinghiale trovato su uno zerbino che è stato sedato e abbattuto, è stato ucciso da chi lo ha catturato con l’intento appunto di abbatterlo”.
Secondo l’associazione “successivamente hanno poi comunicato che le analisi sul cadavere del cinghiale hanno rivelato che l’animale era in agonia come se questo potesse essere una giustificazione per quello che gli hanno fatto. Invece questa rivelazione a nostro avviso, e agli occhi di tantissimi cittadini che stanno protestando sui social, oltre a non essere una giustificazione, rende il tutto ancora più triste”.
“Addirittura hanno rivelato di aver scoperto che il cinghiale aveva varie fratture – protesta ancora Meta Parma – e intanto è stato sedato e abbattuto senza pietà. Un cinghiale che viene sedato e abbattuto, muore perchè viene ucciso, e il fatto che fosse già morente come sembrerebbe dalle nuove dichiarazioni, non cambia il fatto che è stato comunque ucciso, e che questo era il destino che era stato deciso per questa creatura. Anzi, scoprire che l’animale era addirittura sofferente o in agonia, ci fa indignare ancora di più.”
Meta paragona quello che è successo al “cinghiale dello zerbino”, a quello che sta succedendo anche a tutti gli altri cinghiali selvatici. “Da vari mesi ormai, è in atto una vera e propria mattanza di cinghiali, a Genova come a Roma. Purtroppo questi animali sono vittime di molti pregiudizi e di quella che ormai sembra diventata una caccia alle streghe, cinghiali perseguitati e sterminati ovunque. Catturarli, sedarli e abbatterli è ormai la prassi, senza dimenticare che avevano tentato di abbattere anche i cinghiali e i suini della Sfattoria degli Ultimi. Ogni scusa è buona per uccidere i cinghiali, vuoi per la peste suina, vuoi perchè dicono che sono troppi, ma stranamente non vengono mai sterilizzati. È sempre la stessa storia che si ripete all’infinito, animali lasciati riprodurre senza nessuna sterilizzazione, che poi vengono sistematicamente sterminati. Ora è stato ucciso un cinghiale trovato coricato su uno zerbino, e sano o malato che fosse, tutto questo è ingiusto e non è più accettabile. La storia del cinghiale dello zerbino è diventata virale, l’opinione pubblica si è indignata e dispiaciuta per questa creatura, è ormai abbastanza chiaro che uccidere gli animali non è più una soluzione accettata nè condivisibile. Sofferente o no, dormiente o no, il povero cinghiale cercava un riparo, e invece è stato catturato per essere abbattuto. Quando finirà tutto questo?”