Genova ricorda la rivolta contro gli austriaci invasori del 5 dicembre 1746 all’urlo di “che l’inse?” gridato dal giovane Giobatta detto “Balilla”.
La tradizione popolare vuole infatti che il Balilla, un ragazzetto figlio di un tessitore di stoffe, si trovasse nella zona di Portoria quando un gruppo di soldati austriaci stava trasportando un pesante cannone. La pesante arma era rimasta bloccata nel fango della strada – evidentemente il problema della manutenzione stradale non è una novità a Genova – e i soldati austriaci non riuscivano a spostarlo e così hanno iniziato ad urlare ai genovesi presenti di spingerlo.
Quelle frasi urlate e quell’atteggiamento violento e sbeffeggiante ha fatto scattare la rabbia del Balilla che ha preso un sasso e lo ha lanciato con tutta la sua forza contro i soldati invasori urlando “che l’inse?” (chi inizia?)
Il gesto, sempre secondo la tradizione, avrebbe scatenato la rivolta contro l’invasore austriaco del 5 dicembre 1746 creando il mito del Balilla.
Oggi la statua del Balilla sorge, qualcuno sostiene che sia una provocazione, davanti al Tribunale di Genova.
Oggi, comunque, entrano nel vivo le Giornate Mameliane e dopo il grande concerto di sabato 26 al teatro Carlo Felice, questa mattina, alle 10.30 è prevista una cerimonia in piazza Portoria per ricordare la figura del Balilla, il ragazzino – Giovanni Battista Perasso – che diede vita alla rivolta popolare che portò alla cacciata degli invasori austriaci.
Quest’anno condivideranno i momenti istituzionali anche i bambini: presenti alla cerimonia due classi elementari, una della Scuola Chiabrera, l’altra della Scuola Cicala.
Insieme a loro i rappresentanti della Pro Loco Centro Antico e i figuranti in costume dei gruppi storici Corte Fieschi di Casella, Sextum e Sestrese.
Sarà la Filarmonica Sestrese a suonare l’inno di Mameli e accompagnare il successivo percorso per la città.
Infatti, dopo la deposizione di una corona ai piedi del monumento – a cura del Comune di Genova e dell’associazione “A Compagna” – i figuranti e gli studenti si sposteranno lungo i luoghi dove il Balilla visse, dall’Arco situato all’incrocio tra via XX Settembre e via V Novembre fino a Piazza Dante davanti ex palazzo Gaslini, dove verranno illustrati i rilievi e le raffigurazioni del Balilla.
L’itinerario si concluderà nel cortile di Palazzo Ducale dove si svolgerà una rievocazione storica dei fatti del 1746, affidata all’attore Ivaldo Castellani.
Alle 17.30, inoltre, la statua del Balilla verrà illuminata grazie a un impianto permanente.
Oltre alla data della rivolta scaturita dal gesto del Balilla ce n’è un’altra altrettanto importante per la storia di Genova: il 10 dicembre 1847, in ricordo di quel lontano avvenimento, più di trentamila patrioti provenienti da ogni parte d’Italia sfilarono dall’Acquasola a Oregina cantando per la prima volta in pubblico il Canto degli Italiani di Mameli e Novaro, e sventolando il vessillo tricolore.