Presentazione Gesù nel Tempio CandeloraNei tempi moderni il Presepe, l’albero di Natale e i festoni di Natale si tolgono nel giorno della Befana, all’Epifania, il 6 gennaio, al canto di: l’Epifania tutte le feste si porta via, ma, in realtà, la tradizione cristiana vorrebbe che almeno il Presepe restasse nelle case sino alla Candelora, il 2 febbraio e pochi sanno il perchè.
Il giorno della Candelora, infatti, nella tradizione cattolica, ricorda la presentazione di Gesù al Tempio e la benedizione delle candele, simbolo della «luce per illuminare le genti».
Come si è arrivati a calcolare quel giorno è presto detto: coincide con il giorno in cui si celebrava la Purificazione di Maria, madre di Gesù secondo l’usanza ebraica che prevedeva che una donna che partoriva un bambino maschio era considerata “impura” – e quindi non avvicinabile – per 40 giorni dopo il parto. Probabilmente si trattava di un’usanza sanitaria per permettere alle donne di riprendersi dopo la fatica della gravidanza e del parto, evitando di dover partecipare alla vita della comunità.
Trascorsi i 40 giorni, la donna doveva andare al Tempio di Gerusalemme per purificarsi secondo un antico e complesso rituale e per “presentare”, sempre secondo un’usanza ebraica, il figlio e ricevere il nome.
Calcolando i 40 giorni dal parto di Maria, alla nascita di Gesù, si arriva al 2 febbraio, giorno appunto, nel quale si celebra la Festa della Candelora.
La stretta tradizione cattolico-cristiana prevede che non si debba togliere il Presepe prima di tale data e forse, la data “anticipata” del 6 gennaio, è un retaggio della modernità che fa coincidere la presentazione dei Re Magi a Gesù (e di qui la festa della Befana) e l’origine della parola Epifania (la manifestazione della divinità in forma visibile che origina da una parola greca che significa “mostrarsi”) con la fine delle feste di Natale.
Una modernizzazione che ha affidato alla Befana e all’Epifania il compito di portare via tutte le feste.

Candele