La Spezia – E’ ancora bloccata a calata Artom, nel porto spezzino, la nave Geo Barents da cui, nello scorso week end sono sbarcati i 237 Migranti salvati in tre diverse operazioni di salvataggio al largo della Libia. La nave della ong Medici senza Frontiere attende da ieri il via libera per poter ripartire verso la zona del Mediterraneo dove avvengono più naufragi di imbarcazioni di fortuna che trasportano disperati in fuga da fame, povertà e guerre e dove ogni anno muoiono annegate migliaia di persone e tra loro anche molti bambini.
Il nulla osta, però, non arriva ed anzi l’equipaggio della Geo Barents è stato convocato dalle autorità per “comunicazioni” e si teme possa essere loro contestata la violazione delle nuove norme varate dal Governo per regolamentare gli interventi delle navi che prestano soccorso ai Migranti.
In particolare potrebbe essere mossa contestazione al fatto che la nave, prima di dirigere verso il porto di La Spezia, ad oltre 1200 chilometri dal primo naufragio, abbia compiuto altre due operazioni di salvataggio, nel rispetto delle norme del diritto internazionale ma in violazione delle nuove norme in vigore in Italia che dispongono che siano le autorità a decidere.
Di fatto, a prevalere, sarebbero le norme internazionali che non ammettono deroghe al salvataggio e all’intervento delle navi che si trovano più vicine ai luoghi dell’emergenza e, secondo l’equipaggio della Geo Barents quelle erano le condizioni sul campo.
Tuttavia la ONG Medici senza Frontiere, armatrice della nave, e il suo equipaggio rischiano una sanzione e il blocco della navigazione.
Circostanze che stanno scatenando le proteste di molti partiti e associazioni che temono che si tratti solo di un “pretesto” per ritardare il rientro nella zona di emergenza della nave che, di fatto, salva Migranti in difficoltà.