Genova – Due anni di lista di attesa per le cure riabilitative ai figli con disabilità. E’ il record raggiunto in Liguria e denunciato da Marco Macrì, vigile del fuoco genovese e padre di due bambini, uno dei quali con disabilità. La sua, come molte altre famiglie liguri, sono pronte ad andare in Tribunale per chiedere che la Regione paghi le cure mediche riabilitative necessarie a recuperare bambini che possono vivere una vita quasi normale se adeguatamente seguiti con terapie specifiche e che, invece, sono spesso costretti a rinunciarvi per i costi elevatissimi e per la mancanza di “copertura” in convenzione da parte della Regione Liguria.
Una recente sentenza della Corte d’appello del Tribunale di Torre Annunziata proprio sulle liste di attesa per le terapie dei bambini disabili potrebbe fare da apripista a una serie di
cause.
Macrì è portavoce di un migliaio di famiglie solo nella provincia di Genova che attende da mesi, spesso da anni, di poter entrare nei programmi convenzionati per le cure specialistiche che possono fare la differenza tra un bambino che riesce a parlare ed uno che invece non lo fa o che possono migliorare la vita di bambini disabili rendendoli in grado di integrarsi nella vita di tutti i giorni come nella futura vita lavorativa. Cure che, sino ad oggi, vengono pagate privatamente dai genitori che spesso devono decidere se vestirsi e mangiare o se pagare le cure ai propri figli.
Famiglie liguri che attendono di ricevere dal servizio sanitario pubblico le prestazioni previste dal percorso terapeutico e riconosciute dai Lea per i propri bimbi. Ora la sentenza del Tribunale, che ha accolto la richiesta di una mamma di Castellamare di Stabia, stabilisce che la donna ha diritto al rimborso delle spese sostenute per garantire al proprio figlio, che soffre di disturbi dello spettro autistico, le terapie di psicomotricità attraverso la sanità
privata, a causa dei tempi troppo lunghi previsti per le liste d’attesa nel servizio pubblico. La Corte d’Appello di Torre Annunziata, infatti, ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale del lavoro, risalente a tre anni fa, condannando l’Asl Napoli 3 Sud al rimborso integrale delle spese sostenute dalla donna.
“I genitori con bimbi disabili senza terapie dicono basta – spiega Macrì – non siamo più disposti a indebitarci e a pagare quanto la sanità pubblica, attraverso le Asl o il privato accreditato, deve erogare. Se dopo questa sentenza, non arriverà un abbattimento di almeno la metà delle lista d’attesa entro l’estate, sia chi è già stato preso in carico che chi aspetta presenterà alla procura della Repubblica la richiesta di rimborso di quanto già pagato per ottenere i servizi dai privati”.
Macrì e tutte le famiglie di bambini disabili con queste problematiche chiedono alla Regione Liguria di “erogare i livelli d’assistenza e non affrontare un’ulteriore battaglia legale che può costare almeno dieci volte tanto quanto servirebbe per risolvere il problema”
“I tempi di attesa a Genova e in Liguria – denuncia Macrì – si attestano attorno ai tre anni, contro una media nazionale di 18 mesi”
A Genova i bimbi in lista sono attualmente 980, mentre in tutta la regione il dato sale a 1.840. I numeri si sono un po’ ridotti negli ultimi mesi perché sono stati offerti pacchetti di cura che consentono di seguire più bambini, ma non danno un’adeguata cura ai nostri figli. Si tratta di pacchetti da 80 sedute, contro le 132 previste dalla delibera 197 del 2018 di Alisa, l’azienda ligure
sanitaria”.
Regione Liguria, rispondendo alle interpellanze di alcuni consiglieri regionali del Partito Democratico sull’argomento ha diffuso una nota nella quale replica:
“Grazie ai provvedimenti messi in campo da Regione Liguria tra il 2021 e il 2022 si è registrato un abbattimento delle liste d’attesa per le attività ambulatoriali di riabilitazione per i minori disabili di almeno il 30% con picchi del 50% raggiunti in alcune Aziende Sanitarie Locali. Regione Liguria replica così alla nota dei consiglieri regionali d’opposizione Sergio Pippo Rossetti e Luca Garibaldi.
In particolare Regione Liguria e Alisa hanno dato indicazione alle Aziende Sanitarie Locali di potenziare per gli anni 2021-2022 le prese in carico riabilitative, anche attraverso i centri accreditati, destinando per questa attività 2 milioni di euro di budget aggiuntivo. Non solo. Regione Liguria, con una delibera di Giunta del 16 dicembre 2022, ha previsto “risorse aggiuntive in merito ad attività di NPIA-Neuro Psichiatria Infanzia e Adolescenza” destinando ulteriori 1,7 milioni di euro per potenziare le attività di presa in carico riabilitativa dei minori con disturbi neuropsichiatrici e del neuro sviluppo.
L’evidente aumento della capacità di risposta è legato alle azioni di Regione Liguria con l’incremento delle risorse aggiuntive destinate alla presa in carico riabilitativa e dal piano di potenziamento messo in atto dalle ASL attraverso l’acquisizione di personale tramite procedure di reclutamento per le figure previste all’interno dei servizi nonostante la difficoltà nel reperire le risorse sul territorio. Per questo settore si prevede per l’anno 2023 un ulteriore incremento di risorse pari a un milione di euro con l’obiettivo di abbattere ulteriormente le liste di attesa e di mantenere in carico i minori già oggetto di cure. Questo stanziamento sarà oggetto di una delibera per il riparto del budget delle aziende sanitarie relativo all’anno in corso.
L’acquisizione di personale ha visto una particolare implementazione della dotazione organica in Asl 3. Le nuove assunzioni, a fine 2022, hanno incrementato di 11 unità i neuropsichiatri infantili arrivando ad un totale complessivo di 23 specialisti. Sono stati poi assunti 3 psicologi a tempo indeterminato e altri 10 con diverse forme di contratto. Attualmente il numero di logopedisti in Asl 3 è di 12 figure che verranno presto implementate dal concorso già espletato per 25 posizioni (+ 2 deroghe già previste). Sempre nella dotazione organica di Asl 3 sono stati assunti a tempo indeterminato 13 psicomotricisti e 6 educatori professionali.
Sono in corso incontri con le strutture di Neuro Psichiatria Infanzia e Adolescenza delle ASL e con i Centri privati accreditati per individuare ulteriori azioni di potenziamento aggiornando la delibera di Alisa 197/2018 che stabilisce i criteri di priorità per la presa in carico riabilitativa”.