La Spezia – È stata presentata la nuova edizione della Fiera di San Giuseppe che si tiene in occasione della festa patronale di San Giuseppe, Santo protettore della Città.
Dopo il periodo Covid-19 si torna finalmente ad una fiera al completo senza limitazioni di sorta.
Una fiera che ritrova il suo assetto originale che si estenderà in tutto il centro nella sua configurazione pre covid e con il consueto numero di banchi.
Oltre alla tradizionale Fiera torna, sabato 18, la Notte Bianca un’ulteriore occasione di festeggiamenti che quest’anno prevede, a seguito di un’apposita ordinanza firmata dal sindaco Peracchini la possibilità a tutti i titolari di pubblico esercizio che siano in attività nella notte del 18 marzo 2023, ad organizzare intrattenimenti musicali senza balli, in deroga ai limiti di rumorosità dalle ore 17.00 del 18 marzo alle ore 1.00 del 19 marzo.
Inoltre gli esercizi commerciali potranno esporre la loro merce direttamente dell’area antistante il loro negozio in deroga, anche in questo caso, all’occupazione del suolo pubblico. Per l’occasione anche la Fiera rimarrà aperta fino alle ore 22
La Fiera di San Giuseppe, con i suoi oltre 600 banchi, è una delle più grandi a livello nazionale. Quest’anno si terrà nei giorni di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19, dalle 8 alle 20. Sabato 18, in occasione della Notte Bianca la fiera chiuderà alle 22.
I banchi presenti saranno dislocati lungo un percorso di quasi 4 km per una superficie di circa 15 mila metri quadri, nel perimetro compreso tra via Persio (inclusa via Chiodo), piazza Bayreuth, Passeggiata Morin (tranne l’area demaniale di Largo Fiorillo).
Anche per l’edizione 2023 i banchi saranno posizionati anche in Piazza Europa come già nel 2019. Saranno infatti utilizzate le aree di Via Persio, Via Chiodo e Piazza Bayreuth come già per l’edizione 2018 e, in aggiunta, l’area di Piazza Europa, per il riposizionamento di 150 posteggi.
Piazza Verdi ospiterà poi una trentina circa di Associazioni ONLUS.
Sono 21 gli operatori fieristici provenienti dal territorio comunale, 24 quelli provenienti dalla provincia e 543 gli operatori da fuori-provincia. 57 i banchi di porchetta, panini o formaggi e salumi; 65 quelli di dolciumi, frutta esotica e simili (di cui 25 della zona tipica di Lamporecchio); 158 i banchi di abbigliamento; 9 quelli alimentari provenienti dalle zone tipiche d’Italia (Sardegna, Romagna ); 9 di frutta esotica; 52 casalinghi e articoli dimostrativi; 3 i posteggi in cui si vendono prodotti derivanti dalla lavorazione del cinghiale 5 i rivenditori di ceramiche provenienti da zone tipiche di questa lavorazione; 3 rivenditori ferro battuto.
Da quest’anno è vietata la vendita di animali, come previsto dal regolamento comunale per la sanità e la tutela degli animali.