Albenga (Savona) – E’ accusato di aver appiccato il furioso incendio che ha danneggiato il camping Parco Vacanze Lungomare il 43enne fermato dai carabinieri a seguito di complesse indagini su quanto avvenuto lo scorso 13 novembre quando il campeggio era stato incendiato in più punti e solo per un caso fortuito non si sono registrati danne alle persone.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini l’uomo, per motivi apparentemente legati ad un astio nei confronti del proprietario, riconducibili ad un interesse economico per la gestione dell’area bar – ristorante del campeggio, avrebbe messo in atto un piano che prevedeva la completa distruzione del Campeggio “Parco Vacanze Lungomare”.
L’autore, infatti, aveva appiccato il fuoco in più punti, in modo da cagionare il massimo danno possibile e renderne difficile lo spegnimento, mettendo in grave pericolo l’incolumità e la vita di una trentina di persone che quella sera stavano dormendo nei propri bungalow e nelle roulotte all’interno della struttura.
Lo stesso G.I.P. del Tribunale, nell’ordinanza emessa a suo carico, ha definito l’incendio “intenso, di vaste proporzioni ed estremamente pericoloso”.
La fortuna aveva voluto che l’esplosione dei pneumatici delle auto avvolte dalle fiamme avesse svegliato alcuni clienti, che hanno lanciato l’allarme permettendo a tutti di mettersi in salvo.
L’immediato intervento dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri di Albenga aveva poi scongiurato la possibilità che le numerose bombole di gas presenti nel campeggio fossero interessate dalle fiamme e di conseguenza esplodessero. Nella conta dei danni risulteranno alla fine completamente distrutte due roulotte e due autovetture, oltre alla parziale distruzione del bungalow utilizzato proprio dal proprietario del Parco Vacanze Lungomare.
Le approfondite e articolate indagini condotte dai Carabinieri di Albenga, che hanno anche raccolto le testimonianze di tutti i presenti e analizzato svariate ore di registrazioni delle telecamere a circuito chiuso del campeggio e della cittadina, si erano principalmente concentrate sulla ricerca degli oggetti utilizzati per l’innesco dell’incendio. Nonostante le difficoltà di operare nell’acquitrino che si era andato a creare dopo l’imponente utilizzo di acqua e schiuma da parte dei Vigili del Fuoco per estinguere l’incendio, i Carabinieri erano riusciti ad individuare alcune bottigliette di plastica contenenti tracce di benzina. Utilizzando le più accorte tecniche di prelievo e conservazione delle prove, le bottigliette sono state poi consegnate ai laboratori del R.I.S. Carabinieri di Parma, dove è stato possibile rilevare le impronte digitali latenti e finalmente dare un volto all’autore, attività che ha permesso al G.I.P. di Savona, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini, di emettere l’ordinanza di custodia cautelare
La seconda fase delle indagini ha visto i Carabinieri di Albenga impegnati al rintraccio dell’uomo, il quale, nonostante mantenesse la sua residenza nel torinese, si era di fatto reso irreperibile. Mesi di accertamenti e di osservazione degli spostamenti delle persone più vicine all’indagato hanno infine permesso di rintracciarlo in provincia di Bologna, a Castel Maggiore, dove questa mattina gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare trasferendolo in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.