Genova – Dovrà attendere ancora qualche giorno, e con lui gli abitanti della zona di Prà che temono il suo trasferimento nella struttura di recupero costruita sulle alture, l’ex barista Luca Delfino indagato per diversi omicidi ma condannato solo per quello della ex compagna Antonella Multari, uccisa nel 2007 con decine di coltellate a Sanremo.
Il tribunale di sorveglianza deve decidere se Delfino possa uscire già a giugno, per effetto di sconti di pena per “buona condotta” o se, invece, dovrà attendere la fine della pena, a fine luglio.
La riduzione del periodo di detenzione era già stato annunciato ma il sospetto che l’uomo abbia partecipato ad una rissa in carcere potrebbe cancellare quella “buona condotta” che gli ha fatto conquistare un’uscita anticipata dal carcere.
Il killer di Antonella Multari, però, non uscirà libero dal carcere dove si trova ma dovrà scontare un periodo di cura in una Rems, le strutture che hanno sostituito i manicomi criminali cancellati dalle normative.
Delfino ha chiesto più volte di poter essere trasferito nella struttura di Prà che sarebbe la più vicina al padre che è l’unico con il quale ha mantenuto rapporti durante la detenzione.
Una eventualità che terrorizza gli abitanti della zona che da tempo denunciano il pericolo di fuga dalla struttura considerato che non è un carcere e la sorveglianza è affidata a personale interno e non alla polizia penitenziaria.
La decisione del Tribunale di Sorveglianza dovrebbe arrivare a giorni e poi arriverà la scelta della struttura che dovrà ospitare Delfino per altri sei anni o quantomeno sino a quando non verrà riconosciuto che non è più “socialmente pericoloso”.