Raffica di abbattimenti, in diverse zone della Liguria per far fronte all’emergenza cinghiali. Nelle ultime 24 ore sarebbero una ventina gli animali eliminati dal Nucleo di Vigilanza della Regione Liguria e da personale autorizzato. Abbattimenti che, però, da un lato vengono salutati con favore ma da altri suscitano la reazione indignata degli ambientalisti che chiedono da sempre soluzioni “incruente” per l’emergenza.
Una decina i cinghiali abbattuti in città, a Genova, ben 4 nel parco dell’ospedale San Martino dove gli animali erano ormai talmente addomesticati da seguire i parenti in visita sperando in qualche pezzo di focaccia o altro.
Altri due cinghiali sono stati uccisi a Sant’Olcese, uno ancora a Bargagli mentre è il savonese a seguire Genova, per numero di abbattimenti, nella la triste classifica: ben quattro gli ungulati uccisi nelle ultime 24 ore.
Chiude la classifica la zona di Imperia dove è stato abbattuto un solo cinghiale a Ventimiglia.
Ma non si tratta dei primi abbattimenti: solo qualche giorno fa una raffica di colpi ha sterminato la famigliola che si era presentata in spiaggia, nel borgo di San Fruttuoso di Camogli e anche in quel caso le proteste si sono fatte sentire. Sia per la modalità: con carcasse trascinate sull’arenile mentre grondavano sangue e per il terrore dei presenti che hanno assistito alla scena restando pietrificati. Sull’episodio l’associazione Aidaa ha presentato un esposto alla Magistratura.
Secondo le informazioni diffuse le squadre abbattono i cinghiali a fucilate se non c’è presenza di persone e lontano dagli abitati ma se invece ci si trova in aree urbane gli animali vengono narcotizzati e poi uccisi (non è chiaro come).
Le associazioni degli ambientalisti rammentano che gli studi fatti dicono chiaramente che gli abbattimenti non sono la strategia “giusta”. Sia per l’uso della violenza sia perché, per equilibrio naturale, i cinghiali tornano a figliare se l’ambiente risulta “libero” e in breve il numero degli animali in circolazione torna lo stesso.
La strategia più idonea, oltre ad evitare che i cinghiali trovino cibo facilmente (spazzatura, sporco) è quella della sterilizzazione con mangimi trattati che impediscano la procreazione delle femmine. In questo modo la riduzione della popolazione avverrebbe in modo incruento e “Naturale”