Genova – Una protesta “preventiva” degli Animalisti Genovesi per la battuta di caccia che sarebbe stata organizzata per domenica mattina nella zona del Forte di Santa Tecla, sulle alture di San Martino, molto vicino alla città vera e propria.
Una campagna di abbattimenti che prevederebbe, secondo le voci che circolano tra i residenti, la presenza di personale specializzato (team reagionale?) ma anche di forze dell’ordine e squadre di volontari per evitare che in zona passino cittadini.
“Abbiamo saputo da abitanti della zona – scrivono gli Animalisti Genovesi sulla loro pagina Facebook – che domenica prossima, al mattino, verrà mandata la squadra di selezione al Forte Santa Tecla e Pianderlino per eliminare i cinghiali che stazionano in quella zona. Ci saranno anche Carabinieri e Vigili. Un esercito per qualche mamma con i piccoli”.
Gli animalisti si domandano a cosa serva questo intervento se non: “a sterminare crudelmente un solo gruppo familiare di ungulati che convive, occupando un territorio, genitori, figli e consaguinei”.
“Perché, come sappiamo, ne arriveranno altri – spiegano gli Animalisti – Quando un gruppo familiare allargato lascia libero un territorio, questo sarà poi occupato da un altro gruppo familiare, come spiegano gli esperti, fra cui l’etologo Francesco Di Giorgio, se no il Bisagno sarebbe pieno. La Regione Liguria si ostina ad usare le uccisioni, che, oltreché crudeli, a nulla servono per diminuire la discesa degli ungulati: esperti del settore, da anni, indicano altre strategie da mettere in atto, tra cui recinzioni nei punti chiave e dissuasori”.
Inoltre gli Animalisti Genovesi si domandano come sia possibile che Prefettura e Questura non intervengano per bloccare l’uso di armi da fuoco a breve distanza dalle abitazioni e con la fitta rete di sentieri, in zona cittadina, che potrebbe lasciar passare persone inconsapevoli che potrebbero restare ferite – o peggio.
“Come è possibile – si domandano gli Animalisti – che la Regione invii cacciatori a sparare in una zona, il Forte Santa Tecla, a ridosso della città. Con tutti i rischi che ne conseguono, anche per altri animali selvatici o domestici (gatti liberi o cani scappati). Un pericolo enorme per un’operazione crudele e inutile”.