Genova – Due nuovi colpi di scena nelle indagini sul cold case del cosiddetto omicidio del trapano, avvenuto nel settembre del 1995.
I test di analisi del Dna hanno infatti scagionato il medico entrato nell’inchiesta dopo le rivelazioni di una conoscente della vittima, Maria Luigia Borrelli, trovata morta in un locale del centro storico, uccisa e poi colpita con un trapano elettrico. La testimone aveva raccontato di aver saputo che la vittima si era scontrata con un medico primario per questioni di denaro e i sospetti che la vicenda potesse aver avuto un finale tragico si erano rafforzati.
Il confronto del dna trovato sotto le unghie della vittima, che aveva graffiato il suo assassino, non hanno però confermato il collegamento e il medico esce dalle indagini come ne era entrato.
Ma le indagini sul materiale genetico hanno aperto una nuova pista che potrebbe finalmente fare luce sul misterioso omicidio di una donna dalla doppia vita: casalinga irreprensibile di giorno e prostituta per necessità la notte.
Le scoperte fatte nel settore della ricerca e mappatura del Dna hanno fatto passi da gigante e ora il materiale genetico verrà nuovamente analizzato con le tecniche più sofisticate e potrebbe finalmente svelare il nome dell’assassino della donna.
Le indagini ora si concentrano sull’attività di presunta usura della donna che, secondo le indiscrezioni, avrebbe anche prestato denaro in cambio di interessi molto alti. Un’attività che potrebbe averla condotta al suo tragico destino.