Genova – Una veglia funebre in attesa di poter celebrare il funerale nel paese di origine come vorrebbe il fratello e la famiglia di Sofhiane, il ragazzo di 24enni del Burkina Faso annegato in mare a Voltri in circostanze ancora da accertare. Ad organizzarla la comunità musulmana genovese e le associazioni di accoglienza dei Migranti che cercano di rendere meno dura la permanenza dei 56 migranti presenti nel campo allestito negli ex cantieri Costaguta di Voltri.
Intanto proseguono le indagini sull’episodio che ha portato alla morte del ragazzo.
Sembra infatti che il giovane, insieme ad altri, si sia tuffato in mare per rinfrescarsi e che dopo qualche bracciata si sia trovato in difficoltà sparendo tra i flutti poco dopo.
Il corpo senza vita è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco su un fondale di pochi metri.
Una morte “anomala” visto che il ragazzo era di robusta costituzione e certamente in grado di affrontare il mare. Non si esclude la possibilità che sia stato colpito da un malore.
Oggi, alle 18,30 la cerimonia di preghiera con imam Salah Hussein nel campo tendato all’interno degli ex cantieri.
Il fratello di Sophiane, insieme alla famiglia, vorrebbe che il corpo del ragazzo morto tragicamente possa tornare in Africa, in Burkina Faso, da dove i due sono partiti. E’ possibile che nei prossimi giorni venga aperta una sottoscrizione pubblica per consentire di esaudire il desiderio.