Genova – Inizierà il prossimo 20 ottobre senza il rito abbreviato il processo a Filippo Giribaldi, il portuale, ex portavoce dei No Vax durante le proteste dell’emergenza Covid che ha ucciso l’ex militante di Casa Pound Manuel Di Palo in via Polleri, nella zona del Carmine.
Giribaldi agì “per futili motivi” secondo la tesi accusatoria, motivazione che impedisce l’applicazione della norma che concede il rito abbreviato e il conseguente sconto di pena pari ad un terzo.
I legali dell’uom avevano richiesto la procedura nell’interesse del difeso pur sapendo delle difficoltà per ottenerlo ma la procedura vieta di richiederlo in un secondo tempo e pertanto, nella strategia difensiva, la richiesta è pienamente consentita.
Il portuale, probabilmente sotto l’effetto di droga, uccise il rivale con un colpo di pistola al petto, esploso a distanza avvicinata e che non ha dato scampo alla vittima.
I due, poco prima, avrebbero litigato per una “donna contesa” che, secondo il racconto dell’omicida, veniva spinta al consumo di droga di cui tutti i tragici protagonisti della vicenda sarebbero schiavi.
Il portuale si era presentato sotto casa della donna armato di pistola e avrebbe chiesto un chiarimento sparando un colpo di pistola in direzione di un altro uomo che si trovava con la vittima.
Di Palo sarebbe sceso in strada ad affrontare Giribaldi e questi, nel timore di essere malmenato, avrebbe sparato.
Ora sarà il tribunale a stabilire la verità processuale sulla vicenda.