tombino caditoia GenovaGenova ha oltre 100mila caditoie e tombini e da agosto ad oggi ne sono state pulite 5.500. Sono alcuni dei dati diffusi questa mattina dall’assessore comunale Mauro Avvenente e che ben spiegano la difficile situazione della città nei confronti dell’immenso lavoro da fare solo per questo piccolo ma importante componente dell’ancor più intricato e complicato settore della gestione delle emergenze idro-geologiche.
L’occasione è stata rappresentata dalla presentazione dell’impegnativo lavoro i georeferenziazione di tutti i tombini/caditoie genovesi ovvero la mappatura, con l’ausilio dei sistemi di Gps e di mappe digitali di ogni singola caditoia genovese.

Ben 48mila di esse sono nel settore del Levante genovese e 50mila in quello di Ponente ma il particolare che meglio spiega la situazione in cui versa il settore è il dato secondo cui ben il 43% delle caditoie si trova in aree a rischio esondazione con particolare concentrazione nella ValBisagno.

«Come avevamo annunciato nei mesi scorsi – ha detto l’assessore alle Manutenzioni Mauro Avvenente – abbiamo lavorato con gli uffici competenti per arrivare a un servizio efficace ed efficiente che superasse alcune delle criticità storiche, per arrivare alla messa a bando di un servizio fondamentale per la prevenzione dei danni connessi alle grandi piogge e al rischio idrogeologico di un territorio fragile come il nostro”.

“Il nuovo sistema – ha spiegato Avvenente – prevede la georeferenziazione, entro un anno, di tutte le caditoie sul territorio genovese, un sistema che darà a i nostri tecnici, in tempo reale, lo stato dell’arte, la pulizia correlata da fotografie e una scheda analitica di ogni sito in modo da controllare l’esecuzione dei lavori e le situazioni dove sia prioritario intervenire”.

Con la messa a bando del servizio di pulizie lo scorso agosto – la manutenzione straordinaria resta in capo ad Aster così come a Iren la pulizia della rete principale di drenaggio – sono stati affidati a due imprese il lotto I Ponente e il lotto II Levante (il primo dei due ad essere affidato e su cui è partito già da inizio agosto il servizio). Il lotto III, che riguarda il pronto intervento, è affidato alla Protezione civile in caso di particolari situazioni di emergenza. L’accordo quadro dei 3 lotti è quadriennale quindi valido fino al 2026 per un importo complessivo di 7 milioni di euro.

«Da agosto a oggi – commenta l’assessore Avvenente – sono stati analizzati ed eseguiti circa 5.500 interventi sul territorio e, grazie alla strumentazione meccanica e all’intervento manuale dell’operatore, sono state raccolte 50 tonnellate di materiale, circa 25 chili a caditoia».