Genova – Oltre 200 persone che si rivolgono al Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino nell’arco delle 24 ore. Picchi che si ripetono sempre più spesso e che fanno scattare l’allarme raccolto dai sindacati che chiedono alle istituzioni di farsi carico delle criticità anche attraverso le assunzioni di personale in aggiunta a quello oberato dal lavoro e facendo “marcia indietro”, a livello nazionale, sui tagli alla Sanità previsti della manovra finanziaria che il Governo sta per approvare.
“In questi giorni – scrivono i rappresentanti di FP Cgil – il Pronto Soccorso del San Martino è andato nuovamente in affanno. E’ una notizia che non ci stupisce perché è da tempo che denunciamo come la situazione sia ormai drammatica, con picchi di 200 accessi giornalieri riconducibili a diverse criticità”.
Secondo il sindacato la mancata risposta sanitaria sul territorio genera accessi impropri e un’alta percentuale di popolazione, oggi, sceglie di non curarsi perché non ha le disponibilità economiche necessarie e si presenta in pronto soccorso per avere il servizio di cui ha bisogno.
“La grave carenza di personale, segnalata anche dal nostro RLS aziendale – spiegano al sindacato – ha fatto sì che fosse assegnato un solo operatore al barellamento dei pazienti dal triage, cosa gravissima e che disattende i protocolli di sicurezza sanciti dal dlgs 81.
Il numero di personale collegato all’U.O. del Pronto Soccorso è assolutamente insufficiente e questo genera i disservizi di questi giorni e stressa pazienti e parenti che scaricano le proprie preoccupazioni sul personale, non sempre solo verbali. Il personale è
stanco: è da prima del covid, quindi ben prima di essere riconosciuti come “eroi” che lavoratrici e lavoratori sacrificano la propria vita privata con prestazioni aggiuntive o cambi repentini di turno”.
L’escalation di aggressioni e gli episodi di rabbia negli ospedali, insomma, potrebbero essere direttamente collegati alla situazione e non tanto a fenomeni di “isteria collettiva” più volte denunciati da chi dovrebbe garantire la sicurezza dei lavoratori ma anche la qualità e la puntualità del servizio offerto a chi ne ha bisogno.
“Inoltre – prosegue FP Cgil – i continui tagli di posti letto e le dimissioni tardive fanno sì che non ci sia disponibilità di ricovero nei reparti. Serve un piano urgente di assunzioni e di risorse dedicate all’abbattimento delle liste d’attesa. Servono fatti e non più promesse disattese”.
I sindacati invitano poi a partecipare allo sciopero del 17 novembre “contro una manovra di bilancio che penalizza la sanità pubblica, non prevede risorse per lavoratori e strutture e lede fortemente il diritto universale alla salute”.
(Foto di Archivio)