Genova – E’ stato sostituito a tempo di record, in Spianata Castelletto, l’albero secolare abbattuto tra le proteste e lo sdegno dei residenti accanto all’ascensore cantato dal poeta Caproni.
Gli operai di Aster hanno eliminato le radici del maestoso pino che da decenni faceva bella mostra di sè in uno degli angoli più suggestivi della città e lo hanno sostituito con una nuova pianta.
“Un intervento record – commentano le associazioni ambientaliste che avevano tentato di salvare la vecchiapianta – come purtroppo non se ne vedono nel resto della città dove gli alberi vengono abbattuti senza però essere sostituiti. Il nuovo trapianto mitiga solo in parte lo sdegno di chi ha visto un enorme albero letteralmente fatto a pezzi e stiamo ancora aspettando che vengano mostrate le analisi tecnologiche compiute sull’albero abbattuto e che ne giustificherebbero l’abbattimento”.
L’enorme albero che cresceva senza apparenti problemi in Spianata è stato capitozzato alcuni giorni fa senza alcun preavviso e senza che i residenti abbiano visto segni di cedimento.
Le associazioni ambientaliste hanno subito protestato, chiedendo spiegazioni, ed ottenendo solo dichiarazioni rassicuranti ma senza alcuna documentazione allegata.
L’ondata di sdegno ha sollevato roventi polemiche sui social e oggi è arrivato l’intervento “riparatore”, con la nuova pianta messa a dimora.
“Ci auguriamo – hanno commentato gli ambientalisti – che analoga velocità venga impiegata anche per sostituire i numerosi alberi abbattuti e che ancora aspettano e che per il futuro il Comune avvisi dei tagli la popolazione, con comunicazioni trasparenti e con la pubblicazione delle relazioni tecniche fatte da personale incaricato e utilizzando le moderne tecnologie e non perizie visive che sono superate da decenni”.
Esistono infatti macchinari in grado di esaminare le piante anche al loro interno, dentro al legno del tronco, ed in grado di valutare eventuali malattie, problemi di stabilità ed arrivando a suggerire potature particolari per cercare di riportare in sicurezza la pianta invece di abbatterla.
Tecnologie a disposizione di tutti i tecnici e che possono essere utilizzate per preservare il patrimonio naturale e paesaggistico della nostra città.
(Foto Giorgio Scarfì)