Genova – Comune e Regione Liguria condannati a risarcire i danni ai proprietari delle abitazioni inagibili e ad intervenire al più presto per consolidare la falesia e garantire la sicurezza delle case. Una condanna “storica” quella emessa dal Tribunale civile di Genova sul caso della cosiddetta “frana di Capoluongo” che il 19 gennaio 2014 si era distaccata dalla scogliera di Nervi facendo crollare parzialmente una decina di abitazioni e rendendone inagibili altrettante.
Alcuni dei residenti delle case con vista mozzafiato sul mare sono ancora impossibilitati da allora a rientrare in casa ma hanno visto accogliere la tesi secondo cui mancarono le manutenzioni e gli interventi per mettere in sicurezza una scogliera che pian piano era stata erosa dal mare. Un fenomeno naturale che Comune e Regione potrebbero dover affrontare spendendo cifre da capogiro visto che un primo progetto di qualche anno fa prevedeva in non meno di 8 milioni di euro le somme necessarie.
Di certo dovranno risarcire i proprietari delle abitazioni con una somma stabilita dal Tribunale di circa 3 milioni di euro.
Una decisione che farà giurisprudenza, quella del Tribunale di Genova poichè chiarisce ancora una volta che le amministrazioni locali hanno la responsabilità della messa in sicurezza del territorio e se non lo fanno sono chiamate a risarcire i danni causati.
Non è escluso il ricorso in Appello da parte del Comune di Genova che, attraverso il vice Sindaco Pietro Piciocchi fa notare che le aree interessate dal crollo sono di proprietà del Demanio che non è stato citato tra i soggetti chiamati ad intervenire nonostante Comune e Regione non abbiano alcun possesso delle aree.
Scontenti anche alcuni proprietari degli immobili che vorrebbero che la quantificazione dei danni fosse basata sui conteggi fatti per il ripristino delle abitazioni e per consentire un loro pieno utilizzo come prima della frana.
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