Arenzano (Genova) – Ancora un subacqueo morto sul relitto della Haven davanti alla cosat di Arenzano ed ancora polemiche per un punto di immersione su cui si registrano vittime e incidenti e che attira turisti e subacquei, non sempre preparati, da tutta Europa e non solo.
L’allarme è stato lanciato intorno a mezzogiorno dai compagni i immersione e che sono riemersi chiedendo aiuto.
Sul posto sono accorsi i subacquei dei vigili del Fuoco e l’elicottero della Guardia Costiera per purtroppo per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il sub è morto annegato.
Il corpo è stato recuperato e trasferito a terra dove resterà a disposizione per l’autopsia che chiarirà le cause del decesso mentre vengono ascoltate le persone a bordo della barca che ha accompagnato i subacquei sul posto di immersione, distante da terra e con un fondale di oltre 80 metri.
La presenza del relitto, che si alza dal fondo sino a circa 42 metri, consente l’immersione anche a subacquei con brevetti non esattamente “professionali” e questo aumenta il rischio di incidenti anche mortali.
In più occasioni si è discusso di chiudere il punto di immersione alla subacquea “ricreativa” per riservarla a chi possiede brevetti di alto livello o professionali.
Ma l’enorme flusso turistico richiamato dal relitto più grande d’Europa crea “resistenze” specie tra gli operatori che accompagnano le persone sul relitto.
Si tratta di una immersione impegnativa, con una discesa in mare aperto collegati solo con una corda tesa sul relitto e che spesso presenta condizioni meteo marine mutevoli e impegnative.
Questi gli ultimi incidenti registrati:
Relitto Haven – Sub in difficoltà soccorsi dai Vigili del Fuoco