Carrodano (La Spezia) – Spuntano altre “soprese” dalle indagini sulla morte di Rossella Cominotti, 53 anni, uccisa dal marito Alfredo Zenecchi, 57 anni, con diverse ferite inferte con un rasoio.
Dopo le dichiarazioni dell’uomo, a proposito di un patto fatto tra i due per compiere un suicidio di coppia, emerge la presenza di un fogliettino trovato nella stanza d’albergo dove era stato trovato il corpo senza vita della donna e dove il marito avrebbe vegliato il cadavere per oltre 36 ore senza trovare il coraggio, secondo quanto confessato, di togliersi la vita a sua volta.
La calligrafia del messaggio sembra femminile ma sarà una perizia caligrafica a stabilire se si tratta della scrittura della vittima o di un “trucco”.
Nel biglietto frasi confuse a proposito del loro amore eterno e riferimenti ad una decisione presa e che “nessuno potrà capire”.
Ma sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti c’è anche la fuga dei due, quasi una sorta di ultimo viaggio insieme. Sembra infatti che la coppia sia partita da Bonemerse dove avevano una edicola insieme, per poi arrivare a Pontremoli dove avrebbero soggiornato all’hotel Napoleon per alcuni giorni, per poi trasferirsi all’ Hotel Doria di Lerici e infine nell’hotel di Mottarana dove potrebbero aver tentato il suicidio una prima volta.
Nella camera – e anche in quelle occupate in precedenza – sarebbero state trovate tracce di uso di droga, di eroina in particolare, di cui l’uomo era dipendente alcuni anni fa, prima di intraprendere con successo un percorso di recupero.
Chi ha usato l’eroina e perché la coppia avrebbe fatto una sorta di “ultimo viaggio” prima della terribile conclusione con la morte di Rossella?
Una possibile soluzione l’ha fornita l’uomo, indagato al momento per omicidio: i due avevano deciso di uccidersi insieme ma, non riuscendoci, l’uomo si è salvato dopo aver “aiutato” la donna a morire.
Avrebbe poi cercato un posto dove precipitare con l’auto o dove schiantarsi ad alta velocità ma sarebbe stato intercettato dalle forze dell’ordine.
Verità o un comodo alibi per l’ennesimo femminicidio sarà un Tribunale a stabilirlo.
Intanto vengono ascoltati anche i parenti e gli amici della coppia per capire le circostanze che potrebbero aver portato i due ad una decisione tant drammatica.
Di certo l’edicola che avevano preso in gestione non andava bene ma forse c’era di più e dovrà essere chiarito.
Il magistrato che segue il caso si limita a ripetere che si sono ancora molte cose da chiarire.