Genova – Una lettera aperta al sindaco Marco Bucci affinchè blocchi, come già successo a Bologna e Torino, la proiezione del film il Testimone che, secondo i detrattori, sarebbe una pellicola di propaganda del Cremlino, anti occidentale e che vuole fare disinformazione.
A inviarla al primo cittadino, accendendo anche nel capoluogo ligure le roventi polemiche che accompagnano il film, il movimento Stand for Ukraine e altre associazioni che supportano la decisione dell’Ucraina di difendere i propri confini dal pretestuoso attacco di Putin.
La proiezione della pellicola è previsto alla sala CAP di via Albertazzi il 23 Gennaio e le amministrazioni di Bologna e Torino – secondo gli autori della lettara, avrebbero già cancellato gli eventi collegati organizzati nelle due città.
Ad oggi però – stando alla denuncia delle associazioni – a Genova ancora nessuna voce ufficiale da parte dell’amministrazione si è levata per condannare l’evento.
Questo il testo della lettera inviata al sindaco Marco Bucci:
Egregio Sindaco,
apprendiamo con sconcerto che il giorno 23 Gennaio 2024 presso una sede istituzionale della Città di Genova (Sala CAP di Via Albertazzi) si terrà la visione del film di propaganda russa Il Testimone, che stravolge con menzogne degne dei peggiori propagandisti russi nel tentativo di distorcere la realtà per fermare il sostegno politico e civile all’Ucraina aggredita. Un evento che promuove la narrazione antidemocratica e antioccidentale di Mosca contro i nostri valori sanciti nella Costituzione Italiana non può e non deve essere tollerato nella nostra società civile.
Troviamo inaccettabile che un tale evento venga proposto nella città di Genova, in una sede istituzionale del comune senza che nessuna voce ufficiale si alzi per condannare l’evento.
Ricordiamo che dal giorno 24 Febbraio 2022 in Ucraina è scattata l’invasione su vasta scala da parte della Russia, parte di una guerra iniziata già nel 2014 e che ha provocato centinaia di migliaia di vittime innocenti e milioni di sfollati tra la popolazione ucraina, di cui una parte ha trovato in questi anni rifugio e assistenza anche nella città di Genova. Accettare passivamente che questi eventi vengano organizzati a Genova è un ulteriore colpo inferto ad una popolazione che in questi anni di guerra ha perso tutto, casa, lavoro e affetti e proprio a Genova sta cercando di ricostruirsi una vita.
Citando le parole dello stesso ambasciatore ucraino a Roma Melnyk “Ora la cultura è anche uno strumento chiave nella guerra ibrida russa. I rappresentanti del settore dell’attività culturale russa non si stancano di sottolineare che gli eventi culturali russi all’estero sono una “operazione speciale” sul fronte culturale e una “offensiva culturale””. Noi aggiungiamo che il voler separare in questo complicato complesso geopolitico la cultura e l’arte dalla pericolosa propaganda del Cremlino è solamente una visione miope e incompleta delle cose in quanto la Russia utilizza la cultura come arma ibrida, per poter normalizzare le relazioni al fine di eseguire nuovi attacchi alle nostre democrazie e rimanere impunita. E’ così che successe con l’Ucraina, è così che succederà con noi.
In questi giorni di inizio 2024 l’Italia è sotto attacco da parte della propaganda russa che sta organizzando diverse manifestazioni ed eventi filorussi, ma grazie al buon senso delle varie amministrazioni comunali coinvolte e alla pressione della società civile ci si sta muovendo verso l’annullamento di tali eventi. La proiezione dello stesso film russo Il testimone è stata annullata sia a Bologna che a Torino dopo l’intervento dei rispettivi sindaci. In tutte queste occasioni i sindaci delle città coinvolte hanno espresso il loro disappunto prendendo distanza dagli eventi e hanno lavorato per poterli annullare. Auspichiamo che ciò accada anche a Genova.
Ricordiamo inoltre che il Parlamento Europeo ha definito la Russia uno “stato terrorista che usa metodi terroristici” proprio a causa della sua guerra scatenata in Ucraina, quindi ci sembrerebbe una cosa di buon senso esporsi per cercare con tutte le nostre forze di annullare questi eventi propagandistici volti solo a creare divisioni e spaccature nelle nostre democrazie occidentali anziché permettere lo svolgersi di eventi tesi a giustificare la guerra di aggressione russa in Ucraina. Sicuri di una vostra pronta risposta e che l’invito ad intervenire per regolare la questione sarà preso da Voi in seria considerazione.
Di parere diverso e contrario gli organizzatori dell’evento che, invece, invitano la cittadinanza a partecipare all’evento anche solo come possibile fonte di informazioni “diverse”. Secondo il loro punto di vista non sarebbe corretto, in un paese libero, che venga silenziata una voce libera per quanto scomoda.
Trama: “Il testimone” è un lungometraggio russo sull’invasione dell’Ucraina e racconta la storia fittizia di Daniel Cohen, un violinista belga che, dopo un viaggio a Kiev, viene coinvolto nel conflitto e assiste a terribili crimini commessi dai nazionalisti ucraini nel villaggio di Semidveri. Decide quindi dipartire in missione per raccontare al mondo la “verità” su ciò che sta accadendo in Ucraina.
Il film, prodotto in Russia, raccoglie un pò tutti i messaggi usati da Putin per “giustificare” l’aggressione all’Ucraina indipendente.
Proiettato in Russia non ha raccolto l’entusiasmo sperato e viene considerato un “flop” al botteghino.