Genova – Addormentato con un colpo caricato con anestetico e poi catturato con una gabbia e dotato di radiocollare che servirà a monitorare i suoi spostamenti, sperando che eviti in futuro le relazioni con l’uomo che potrebbero costargli la libertà per sempre o, nella peggiore delle ipotesi, l’abbattimento.
Divampano le polemiche, specie sui social, dopo l’intervento deciso questa mattina dopo l’avvistamento, nel giardino dell’ex ospedale di Bolzaneto, di un esemplare di lupo che sembrava disorientato, affamato e sin troppo “confidente”.
Dopo una delicata consultazione – in ballo leggi e regolamenti – il nucleo di vigilanza regionale ha deciso di intervenire sul posto, nelle aree dell’ex ospedale Pastorino per sedare il lupo, catturarlo e poi liberarlo in altra zona.
Una procedura delicata che interviene solo quando l’animale diventa troppo “confidente”, ovvero se non mostra segno di paura nei confronti dell’uomo o, peggio, interagisce con lui.
Il lupo è un animale che vive in branco e isolarlo dalla sua famiglia, se non è una sua scelta, significa quasi certamente condannarlo a morte. Un lupo solitario non riesce a cacciare, non ha il supporto del branco nelle difficoltà e se entra nel territorio di un altro branco difficilmente ne esce vivo.
Esiste infatti un fenomeno naturale, la cosiddetta “dispersione” che si concretizza quando i giovani esemplari talvolta decidono di abbandonare il gruppo di nascita per disperdersi sul territorio e fondare un altro branco dopo aver trovato un o una compagna.
Questa fase ha una percentuale di successo del 50% e in caso di fallimento c’è la morte.
Per questo motivo c’è grande fermento su quanto avvenuto e gli ambientalisti non hanno preso “bene” la decisione della vigilanza regionale di catturare un lupo che non aveva interagito con umani e che non sembrava aver mostrato sintomi di pericolosità.
Certamente non si trovava in un bosco e la presenza di persone sul posto può aver fatto salire la tensione ma se sia stato un intervento motivato o meno rischia di essere un punto di contesa.
“Se si dovesse intervenire con la cattura di ogni lupo segnalato vicino alle abitazioni – spiegano gli ambientalisti – si dovrebbe intervenire quasi ogni giorno a fronte di nessun caso acclarato di aggressività.
Il braccio di ferro tra ambientalisti e Regione era già iniziato qualche settimana fa quando sono stati resi noti dei dati sul numero di danni causati proprio dai lupi come la “predazione” di cani e gatti.
A presentare il rapporto Federcaccia che – secondo gli ambientalisti – non è esattamente una associazione “terza e al di sopra delle parti” rispetto ai Lupi e alla caccia in genere.
Subito c’era stata l’alzata di scudi del mondo ambientalista che confutava sia i dati delle predazioni che il sistema stesso di rilevazione dei dati.