Genova – Oltre un migliaio di persone ha manifestato in piazza, ieri pomeriggio, per chiedere il cessate il fuoco in Palestina e la fine dei bombardamenti e delle operazioni militari dell’esercito israeliano che continuano a causare migliaia di vittime soprattutto tra la popolazione inerme.
Sfilando con le bandiere palestinesi e con striscioni con appelli umanitari, la manifestazione ha portato sostegno ai civili massacrati senza voler, con questo, appoggiare i terroristi che hanno compiuto la strage del 7 ottobre in Israele.
“Non esiste correlazione – hanno detto alla manifestazione – tra chiedere la Pace e la fine dello sterminio dei Palestinesi e l’antisemitismo. Siamo qui per difendere e tutelare ogni vita umana, al di la di credo religioso, politico o nazionalità”.
Nel dibattito nazionale ed internazionale sull’invasione della Palestina ad opera dell’esercito israeliano si sta infatti cercando di collegare l’appoggio umanitario ai Palestinesi e la richiesta del cessate il fuoco o di condanna di Israele per i massacri di civili inermi a forme di anti-semitismo. Come se criticare gli errori del Governo israeliano fosse un atto contro i fedeli di religione ebraica.
Anche noti personaggi di fede ebraica, come la senatrice Liliana Segre, che certamente non può essere accusata di anti semitismo, hanno espresso critiche sempre crescenti verso il massacro di bambini innocenti in Palestina.
Secondo le organizzazioni umanitarie che operano sui luoghi della Guerra in Palestina, sarebbero ormai più di 10mila i bambini morti in conseguenza delle operazioni militari israeliane. Una strage che non può essere considerata “legittima difesa”.