telecamera corso Montegrappa genovaGenova – Lascia passare l’ambulanza con la sirena accesa, come previsto dalla Legge, ma 15 giorni dopo scopre di essere stata multata dal “semaforo intelligente” e per evitare di pagare la sanzione e di perdere due punti sulla patente dovrà fare ricorso.
La prima multa per aver impegnato l’incrocio con un mezzo di soccorso alle spalle è arrivata nei giorni scorsi e la persona sanzionata ha lanciato una protesta ufficiale sui social per denunciare l’incredibile odissea cui sarà costretta – come tutti gli altri automobilisti che incapperanno nel problema – per tutelare i propri diritti di Cittadino contro la burocrazia.
La persona – che si presenta come “automobilista con 41 anni di patente e mai una multa per semaforo rosso – racconta di essere arrivata al semaforo “intelligente” e di essersi arrestata alla linea di stop sino al sopraggiungere di una ambulanza a sirene spiegate.
“Con lampeggianti e sirena – spiega l’automobilista sui social – devi spostarti per Legge per farla passare ma il semaforo è rosso. Cosa fare? Mi sposto oltre la linea e la faccio passare o aspetto con tutta calma che il semaforo diventi verde?”

“Per senso civico – spiega l’automobilista – penso al povero paziente disteso che magari per quei pochi secondi non si salverà e comunque devo spostarmi per rispettare le normative”

Dopo essersi spostata oltre la riga e passata l’ambulanza, l’automobilista ha atteso alcuni secondi il verde ed è ripartito pensando che fosse tutto a posto visto che, a più riprese, è stato dichiarato pubblicamente che i semafori intelligenti non multano le auto che lasciano transitare i mezzi di soccorso.
Dopo 15 giorni, però, ecco arrivare il verbale con la sanzione e la decurtazione di 2 punti. L’automobilista a questo punto si reca presso gli uffici di Genova Parcheggi (???) e l’ impiegato mostra i fotogrammi ripresi dal semaforo intelligente e che mostrano l’auto che passa con il rosso.
Alla richiesta di poter vedere i fotogrammi successivi l’impiegato risponde negativamente e comunica la possibilità di ricorrere al Prefetto – che nel caso di mancato accoglimento raddoppia la sanzione o al giudice di pace con procedura a pagamento.
La frustrazione è grande e la rabbia del Cittadino caduto nella rete della burocrazia aumenta come le polemiche e le proteste degli automobilisti e motociclisti sui social.
Ora la persona tenterà anche la “strada” della richiesta alla Polizia Locale chiedendo le prove fotografiche all’indirizzo email pmcassa@comune.genova.it
Nella richiesta occorre scrivere che si chiede “la prova fotografica dell’accertamento
N 000000000 del giorno 00/00/00 per auto targata XX000YY”
Secondo le informazioni diffuse in pochi giorni ( in alcuni casi qualche ora), il Cittadino richiedente riceverà quantomeno le prove fotografiche del prima e del dopo l’infrazione.
Con le foto è possibile fare ricorso oppure tentare prima di mostrare le immagini di Genova parcheggi.
Nel ricorso è utile segnalare anche nome della Pubblica Assistenza / mezzo di soccorso (Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri) e la targa del mezzo.
I Cittadini, però si aspettavano che i “semafori intelligenti” fossero in grado di evitare questi fastidi e perdite di tempo e quantomeno che, a guardare le immagini, fossero agenti di polizia locale in grado di determinare quanto avvenuto e non impiegati di un’azienda che, peraltro, risulta essere una SPA privata.