Genova – Un’insegnante che muore sola in casa, a 68 anni, e la ricerca, da parte delle amiche della defunta, per trovare i parenti. Una storia che sembra d’altri tempi in una società dove tutto è registrato e computerizzato e dove i “collegamenti” familiari non dovrebbero costituire un problema per la burocrazia eppure, nella Genova del 2024, ci sono due donne che non riescono a trovare i parenti di Fulvia Picasso, ex insegnante di Lettere al Liceo scientifico Martin Luther King di Sturla.
A raccontare la vicenda l’emittente Tv Primocanale che ha raccolto la testimonianza delle due amiche della defunta e che sono preoccupate perché, in assenza dei parenti, per Fulvia Picasso scatterebbero i “funerali semplici” che il Comune garantisce a chiunque non sia nelle condizioni di sostenere le spese.
La donna è stata trovata morta nella sua abitazione di Quarto, in un quartiere elegante del levante genovese, e certamente viveva da pensionata dello Stato e dunque non certo con un trattamento economico “da fame”.
Fulvia Picasso e le amiche si incontravano quasi tutte le settimane e sono state loro a far scattare le ricerche quando, non sentendola al telefono, hanno chiamato le forze dell’ordine sperando in un malore.
Quando i vigili del fuoco hanno aperto la porta dell’appartamento, però, la donna era ormai morta, probabilmente stroncata da un malore improvviso e per lei non c’era più nulla da fare. Dopo i controlli di rito, il corpo è stato portato in obitorio e li attende ormai da tempo visto che nessun parente si fa avanti per i funerali.
Come avviene per le persone indigenti, clochard o senza tetto, il Comune di Genova si offre di coprire le spese del funerale ma ovviamente si tratterebbe di una cerimonia molto semplice e con il minimo delle necessità e le amiche vorrebbero per Fulvia Picasso quantomeno un funerale “normale” e attraverso l’emittente Tv Primocanale hanno lanciato un appello per risalire ai parenti della donna.
Di lei, in realtà, sanno poco anche loro poichè estremamente riservata. Sembra avesse un ex marito con cui i rapporti erano pessimi e non si sa se avesse fratelli e sorelle.
Le due amiche di Fulvia Perasso, però, si domandano anche come sia possibile che gli uffici anagrafici non abbiano la possibilità di trovare questi parenti visto che le richieste di visionare lo “stato di famiglia” della defunta è stato negato per motivi di privacy.
Inoltre la donna non era certamente indigente e c’è un appartamento in eredità in una zona di prestigio e di un certo valore e appare incredibile che le procedure non prevedano la necessità di risalire velocemente agli eventuali eredi per metterli nelle condizioni di sapere del decesso, della necessità di organizzare un funerale e ovviamente di procedere alla Successione con i benefici dell’eredità.