Genova – Sono stati rinviati a giudizio e rischiano la condanna all’ergastolo i due cittadini egiziani accusati del brutale omicidio del giovane barbiere di 18 anni Sayed Mohamed Abdalla, trovato decapitato e senza mani, in mare, nella zona tra Chiavari e Santa Margherita Ligure. Il giudice ha deciso per il processo dei due imputati che inizierà il prossimo 30 maggio.
Il corpo del ragazzo egiziano, che lavorava nel negozio di barbiere dei due imputati e che probabilmente è stato ucciso per aver comunicato l’intenzione di voler lavorare altrove, per la concorrenza, era stato trovato, orribilmente mutilato, in mare.
Con il corpo erano state trovate le mani, su spiagge diverse, mentre la testa non è mai stata recuperata.
Le indagini avevano poi scoperto che Sayed Mohamed Abdalla era stato invitato con uno stratagemma ad un chiarimento che si sarebbe concluso con l’omicidio e che poi il cadavere era stato trasferito, chiuso in una valigia, da Sestri Ponente a Chiavari e qui orrendamente smembrato nella speranza di far sparire le tracce del ragazzo.
Oggi, a conclusione delle indagini e deciso il rinvio a giudizio, con la possibilità che i due vengano giudicati colpevoli e condannati all’ergastolo, è emerso anche che il padre del ragazzo è deceduto pochi giorni dopo aver saputo della fine del figlio, probabilmente per un attacco di cuore causato dal dolore.