Portofino – Finita la festa dei nababbi indiani, con il matrimonio da 130 milioni di euro, 1200 invitati, maxi concerto di Andrea Bocelli e locali quasi tutti affittati, nella celebre piazzetta dei Vip restano le polemiche e le proteste per la scelta di “affittare” aree pubbliche ad un evento privato ma, soprattutto, per la decisione di “sospendere” in qualche modo le libertà garantite dalla Costituzione per accondiscendere ai desiderata di chi, potendo pagare il prezzo “adeguato” può infischiarsene delle regole.
Se la festa “da mille e una notte” verrà ricordata a lungo nel borgo dei Vip, e in molti ancora stanno contando gli incassi stratosferici, è anche vero che ieri, a partire dal primo pomeriggio, è stato permesso ad uno stuolo di energumeni privi di qualunque autorità giuridica, di “cacciare” chi aveva deciso di passeggiare tranquillamente nell’area della piazzetta e sui moli.
Dalle 17 in poi solo i 1200 “fortunati” possessori dell’invito alle nozze sontuose dei rampolli di due delle famiglie più potenti dell’india del boom economico, con milioni di persone in povertà assoluta, hanno potuto camminare su suolo pubblico e strade la cui manutenzione viene pagata con le tasse dei Cittadini, dunque, in assenza di uno specifico motivo, non possono essere “cedute” a terzi.
Eppure ieri, per ore ed ore, un manipolo di energumeni ha garantito ad un gruppo ristretto di persone, di accedere a piazze, vie e luoghi di comune libero accesso.
Turisti ignari dell’evento, escursionisti che hanno camminato ore sui sentieri del monte di Portofino per raggiungere il celebre borgo di Portofino, sono stati allontanati in malo modo, “semplicemente” perchè due giovani novelli sposi avevano pagato “abbastanza” da far sospendere i diritti costituzionalmente garantiti a tutti i Cittadini, italiani e non.
Certamente si può osservare la cosa dal punto di vista economico. La scelta di Portofino “onora” il borgo e ha fatto incassare un bel pò di soldi a (pochi) operatori economici. L’aver voluto Portofino come location per il matrimonio ha portato (si spera), attraverso le tasse versate, un bel pò di soldini nelle casse del Comune e dello Stato indirettamente, ma ha anche permesso un precedente pericoloso: ovvero che pagando, è possibile sospendere i diritti di altri.
C’è sempre stata la “separazione” tra Vip, potenti e sedicenti tali e il “popolino” e non è certo la prima volta che il denaro compra privilegi ma un tempo nobili e loro accoliti e fedeli lacché erano soliti rinchiudersi in palazzi dorati e castelli da sogno, proprietà private di cui il detentore può disporre come meglio crede e comunque nel rispetto delle regole della convivenza civile.
A Portofino, invece, pagando, è stato possibile “affittare” il borgo che non è una proprietà privata. La differenza sfugge solo a chi è in mala fede o è talmente ignorante (nel senso latino di non conoscere) da non sapere neppure di cosa si sta parlando.