Genova – Arriverà nel porto genovese questa mattina, dopo giorni e giorni di navigazione che potevano essere evitati, la nave Geo Barents di Medici senza Frontiere che ha salvato dal naufragio 165 migranti. Un viaggio più che raddoppiato rispetto al “porto sicuro” individuato inizialmente in Civitavecchia dalle autorità di Governo che continuano a violare i trattati internazionali che prevedono che i naufraghi – di qualunque nazionalità – vengano condotti nel primo porto sicuro rispetto al luogo dove sono stati salvati mentre il Governo italiano ha approvato una norma che stabilisce che siano le autorità a stabilire la meta del viaggio.
Le 165 persone a bordo hanno denunciato di aver subito abusi e torture durante il viaggio dai loro paesi sino al mare e hanno rischiato la vita nel viaggio della speranza ma sono dovuti restare diversi giorni su una imbarcazione che non è certo una nave da Crociera prima di poter ricevere l’assistenza di cui avrebbero necessità.
“La Geo Barents sta proseguendo verso il porto di Genova mentre il team medico e di supporto psicologico si sta prendendo cura delle 165 persone a bordo, molte delle quali raccontano di aver subito abusi e torture – ha dichiarato Fulvia Conte, coordinatrice dei soccorsi a bordo della Geo Barents di Medici Senza Frontiere – Ci auguriamo intanto che sia riconosciuta tutta la dignità possibile agli 11 corpi che ieri sono stati trasferiti dalla nostra nave alla guardia costiera, anche se sappiamo che se sarà difficile sapere chi fossero visto il loro stato. Questa è l’ennesima tragedia che ci riconsegna dei corpi, vittime di un naufragio che probabilmente ha coinvolto molte più persone. L’ennesimo segno tangibile delle conseguenze delle scelte politiche sui confini dell’Europa e dell’assenza di canali sicuri”.