San Colombano Certenoli (Genova) – Non accettava la fine del rapporto con la figlia delle vittime e da tempo la minacciava più o meno velatamente con messaggi sul telefonino nei quali parlava del cane e dei genitori A.B, 25 anni, fermato dai carabinieri per il tentato omicidio della coppia massacrata con una roncola nella loro abitazione di Celesia, nel comune di San Clombano Certenoli.
Il giovane è stato individuato dopo un rocambolesco inseguimento ed un blitz in un rifugio della zona di Santo Stefano D’Aveto e dopo che questi aveva trascorso una notte nei boschi, nel tentativo di sottrarsi all’arresto.
Secondo le ipotesi investigative da confermare A.B, alle ore 22 del 9 giugno 2024 è arrivato nella proprietà dei due ex suoceri, due coniugi di 62 e 65 anni, e dopo aver ucciso a colpi di roncola o machete il cane di famiglia che abbaiava, ha aggredito marito e moglie mentre si trovavano all’interno della loro abitazione che il sospettato conosceva bene avendola frequentata, fidanzato con la figlia dei due, per ben 5 anni.
Il giovane avrebbe aggredito i due colpendoli senza pietà al volto e al cranio e amputando un dito alla donna che cercava di difendersi dai colpi con una mano alzata.
Successivamente il ragazzo avrebbe prelevato le chiavi delle loro due autovetture, la prima una Volkswagen T-Roc che il malvivente non riusciva a rubare poiché non riusciva ad inserire la retromarcia, la seconda una fiat 500.
Proprio su questa autovettura avveniva la fuga del reo, allorquando veniva scoperto da dei vicini di casa che si erano avvicinati all’abitazione della vittima poiché avevano
sentito rumori strani seguiti da lamenti.
Il fuggitivo durante il tragitto, a poca distanza dal luogo del reato, ha perso il controllo del mezzo uscendo fuori strada, ed abbandonando così l’auto.
Quella che poteva apparire come una rapina in abitazione degenerata, non convinceva i carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova e della Compagnia di Chiavari.
L’immediata e complessa attività di indagine ha fatto emergere la figura dell’ex fidanzato della figlia della vittima che non aveva mai accettato la fine della relazione quinquennale soprattutto da quando la ragazza aveva iniziato una nuova storia con altro partner.
I messaggi sul telefono della ragazza da parte dell’ex si facevano sempre più insistenti tanto da arrivare a minacciare, più o meno velatamente, il suo cane ed i suoi genitori.
Dallo scorso venerdì l’uomo aveva lasciato la propria abitazione dove si trovava in affitto e decideva di non utilizzare più il proprio telefono al fine rendersi irrintracciabile.
Presumibilmente il sabato si è introdotto in una casa non abitata a pochi metri dall’abitazione dei genitori della sua ex fidanzata.
La domenica sera, intorno alle 22 avrebbe deciso di portare a termine il suo folle piano e dopo essersi arrampicato lungo la parete esterna fino a raggiungere la terrazza della
casa, dove la mamma 65enne della sua ex stava per chiudere le imposte, la aggrediva violentemente con una roncola colpendola al viso ed alla testa.
La donna ha urlato chiedendo aiuto e richiamando il marito in aiuto mentre l’uomo, entrato nella camera da letto, prima ha ucciso il cane che cercava di difendere la padrona e poi ha colpito con furia cieca il marito della donna che si trovava in bagno.
Poi, prelevate le chiavi delle auto, è scappato, Presa la 500, dopo poche curve ha perso il controllo dell’auto ed è finito fuori strada ed fuggito a piedi nel bosco.
Le ricerche dei carabinieri si sono estese in particolare in tutta la zona del Tigullio genovese, soprattutto nelle zone più montuose.
Grazie ad una segnalazione si è scoperto che il fuggitivo si era allontanato verso un rifugio tra i boschi a circa 2 ore a piedi da Santo Stefano d’Aveto.
Il comando provinciale dei carabinieri ha quindi organizzato le ricerche all’interno dell’area boschiva pattugliata a piedi con l’intervento dei militari del reparto operativo, della compagnia di Chiavari, della stazione di Santo Stefano d’Aveto e dei carabinieri Forestali.
I militari hanno raggiunto il rifugio “Astas” e, dopo avere circondato la struttura,
hanno fatto irruzione all’interno bloccando l’uomo dopo un tenue tentativo di resistenza. Bloccato, il giovane è stato sottoposto ad interrogatorio presso la Procura al termine del quale, in considerazione del grave quadro indiziario derivante dalle indagini dei carabinieri, il Pubblico Ministero ha disposto il fermo per tentato omicidio aggravato e ne ha disposto il trasferimento nel carcere di Marassi.