loano cimiteroLoano (Savona) – Alcune parti del cimitero sono ridotte in condizioni di degrado e il sindaco Luca Lettieri ha firmato una ordinanza che impone ai proprietari delle tombe interventi immediati di pulizia, di restauro e di manutenzione.
Divide l’opinione pubblica la decisione del primo cittadino di Loano di rispondere ai problemi di incuria e degrado denunciati a più riprese dai suoi concittadini con una ordinanza urgente nella quale impone ai concessionari (o aventi diritto) delle tombe di famiglia del cimitero di effettuare la loro immediata manutenzione e pulizia.
Secondo quanto rilevato dagli uffici comunali (e denunciato da anni dai cittadini) nel cimitero “sono presenti diverse sepolture di famiglia in stato di abbandono e degrado “per incuria o per morte degli aventi diritto”. In particolare, tali tombe risultano “ricoperte da una folta vegetazione costituita da piante, cespugli, piccole alberature abbandonate ed erbacce”. Le loro condizioni “potrebbero favorire il proliferare di animali infestanti pregiudicando (oltre al decoro) le condizioni igienico-sanitarie dei luoghi” e potrebbero rappresentare “fonte di ostacolo e pericolo limitando il passaggio tra le varie tombe e gli spazi circostanti”.

Secondo la comunicazione del Comune di Loano “lo stato di tali tombe, in generale, è “incompatibile con la natura del luogo, che deve essere mantenuto con la massima cura e ordine”. Proprio perché è “necessario ripristinare il decoro, la sicurezza nonché la sacralità dei luoghi, nel rispetto dovuto ai defunti” e dato che “è obbligo dei concessionari eseguire gli interventi manutentivi senza ulteriore indugio e parimenti del Comune richiamare gli stessi concessionari all’osservanza delle norme in materia, nessuna esclusa, nonché all’adempimento degli obblighi contrattuali”.
Il sindaco Lettieri ha intimato che i lavori e le manutenzioni vengano eseguite “entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza”.

Tra le polemiche divampate a seguito del provvedimento c’è anche quella che sospetta una campagna di “revoca” delle concessioni e di lavori eseguiti dal Comune “a carico” degli inadempienti, spesso famiglie che vivono lontano e che neppure hanno più traccia delle sepolture.
Per questo motivo si chiede che, oltre ad effettuare i lavori eventualmente necessari, il Comune si occupi di censire tutte le concessioni e di comunicare direttamente ai legittimi aventi diritto, quanto necessario, senza arrivare in assenza di questo tipo di ricerche e comunicazioni ufficiali, ad una revoca delle concessioni che preluderebbe l’esumazione e il trasferimento delle salme in luoghi certamente meno appropriati rispetto alle tombe originarie.
Il rispetto per i defunti e per i luoghi non è infatti “a senso unico”.

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