Genova – Potrebbero essere proseguiti nel silenzio generale per almeno 4 giorni gli scarichi fognari del depuratore di Quinto direttamente nel mare della zona. E’ una delle ipotesi investigative della Procura di Genova che indaga sull’enorme chiazza marrone ripresa da un elicottero davanti alla costa di Quinto e al locale depuratore.
Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori non solo un “guasto” da capire ma la possibilità che lo scarico andasse avanti da tempo e che nessuno abbia dato l’allarme ai cittadini ed alle autorità competenti a garantire la sicurezza della balneazione e dell’ambiente.
Gli scarichi fognari di decine di migliaia di persone potrebbero essere stati riversati in mare con una semplice operazione “di vagliatura” (una sorta di griglia) e senza una reale depurazione.
I magistrati intendono chiarire cosa abbia causato l’anomalo scarico, come sia stato posto rimedio (o tentato di) ma, soprattutto, da quanto tempo proseguiva lo scarico a mare che è stato scoperto dal sorvolo di un elicottero e senza che (sembra) fosse stato dato alcun allarme da parte dei responsabili.
Il video andato virale – e che LiguriaOggi.it ripropone qui sotto – mostra un enorme scarico a mare di liquami che fuoriescono da una condotta. Probabilmente si tratta di un meccanismo di sicurezza che scatta qualora l’impianto vada in tilt e non riesca a processare regolarmente quanto arriva dalle fognature a monte.
Un guasto possibile ma che, se fosse perdurato per giorni, doveva essere comunicato a chi deve garantire la sicurezza dei Cittadini, in primis il Comune di Genova.
Le indagini accerteranno dunque la durata del guasto, il tipo di anomali avvenuta, che tipo di contromisure sono state adottate e se l’anomalia sia stata correttamente comunicata al Comune e, nel caso questo fosse regolarmente avvenuto, perché l’ente civico non abbia immediatamente dichiarato il divieto di balneazione.
Verifiche anche ambientali, con Arpal chiamata a monitorare la qualità e la quantità dell’inquinamento prodotto, i suoi effetti sull’ambiente, gli eventuali pericoli per la popolazione e anche se la moria di conchiglie e animali marini segnalata negli ultimi giorni sia in qualche modo “collegata”.
Attese anche le “risposte” delle aziende coinvolte e degli enti preposti al controllo.
Intanto restano attivi i divieti di balneazione per le spiagge da Quinto sino a Quarto con enormi danni economici per gli operatori del settore balneare che potrebbero dar vita a richieste danni.
Sul piede di guerra anche le associazioni ambientaliste e di tutela dei Consumatori che chiedono alla magistratura di chiarire gli aspetti più preoccupanti come la possibile reiterazione del problema e la mancata emergenza sanitaria che potrebbe aver esposto le persone che erano al mare in quei giorni ad un concreto rischio sanitario.
La gestione del servizio di depurazione delle acque reflue, a Genova, è gestito dal Gruppo Iren come si legge nella pagina istituzionale dell’azienda