Genova – Sta provocando grande imbarazzo, nella Curia genovese, il caso dell’arresto per presunti abusi sessuali e prostituzione minorile di don Andrea Melis, direttore della scuola elementare e della Fondazione Assarotti dei padri Scolopi e presidente della Federazione delle scuole cattoliche primarie e secondarie, un ruolo grazie al quale aveva grande possibilità di incontrare giovani e giovanissimi e di cercare, secondo le accuse mosse, di avere con loro approcci sessuali.
Dopo la “sospensione” – che secondo la magistratura genovese “non pone fine alla possibilità di reiterare il reato” dando l’impressione di voler andare ben oltre nella limitazione della libertà del prete rispetto ai soli arresti domiciliari in una struttura religiosa del ponente genovese – ogni riferimento a don Andrea Melis è stato rimosso dalle pagine web della Curia.
Intanto emergono novità dalle indagini che ora si concentrano nell’identificazione di altre eventuali vittime ma anche di “approcci” respinti con la consapevolezza della loro natura come quello di un minore che, ricevendo messaggi affettuosi e offerte di regali blocca il numero del prete dopo avergli inviato un vocale nel quale dice esplicitamente: “sei un pedofilo, coglione, ti vengono a prendere a casa”.
Ed è choccante, qualora venissero confermate le accuse mosse a don Andrea Melis, la semplicità con cui un alto rappresentante dell’attività scolastica delle strutture religiose avesse contatti con i ragazzini che cercava e “sondava” con offerte di regali, denaro, videogiochi ma anche alcolici e sigarette elettroniche per cercare di capire quanto fossero “disponibili” a passare da “baci sul collo” a qualcosa di più che, evidentemente era lo scopo dell’attività predatoria dell’uomo.
La principale delle vittime, oggi 16enne, ha confermato la natura degli incontri avuti con il parroco e che non lasciano dubbi all’immaginazione. Il ragazzo riceveva denaro e regali costosi che hanno fatto scattare anche l’ipotesi di accusa di prostituzione minorile.
In attesa di ulteriori indagini, con l’invito delle forze dell’ordine a segnalare eventuali altre informazioni in possesso di genitori e ragazzini che ancora non si sono rivelati, resta lo sconcerto per il tempo necessario a casi come questo per “emergere” nella loro crudezza e la probabile carenza di controlli mirati su persone che hanno la responsabilità di minori che si trovano lontano dal controllo dei genitori. Gli episodi, se confermati, sono tanti e tali da indurre sconcerto e rabbia tra i genitori di tutti quei giovani che sono stati a contatto con la persona nell’esercizio del suo delicatissimo compito, senza che nessuno si sia accorto delle attività non certo religiose ed educative del prete.
In molti si aspettano un intervento durissimo da parte dei vertici vaticani, specie dopo gli interventi contro la pedofilia tra i preti voluta dagli ultimi due Papi ed una assoluta e piena collaborazione alle indagini.