Genova – “Fermate gli abbattimenti, dateci il tempo per una perizia strumentale e verifichiamo se, davvero, quegli alberi vanno abbattuti”. E’ la sfida, pubblica, che un gruppo di tecnici del verde molto conosciuti in città e non solo, lanciano al Comune a seguito della notizia dell’abbattimento di almeno dieci pini secolari in via Thaon di Revel, davanti alla stazione di Brignole.
Abbattimenti che, se non interverrà nessuno, verranno eseguiti – senza possibilità di replica – nei prossimi giorni, probabilmente a cavallo di Ferragosto.
Alcune associazioni ambientaliste da sempre contrarie ai tagli degli alberi, stanno affilando le armi e preparano denunce per abbattimenti in periodo di nidificazione (vietate per legge), per danno paesaggistico e, nel caso si scoprisse che gli alberi potevano essere salvati, per danno erariale.
La questione “abbattimenti” si sta infiammando rapidamente anche perché è noto l’effetto di riduzione del caldo che hanno proprio gli alberi ad alto fusto che stanno per essere abbattuti. Inutile lamentarsi del caldo crescente in città e poi abbattere alberi che fanno ombra e che hanno impiegato oltre un secolo per diventare quello che sono.
L’ultima “sfida” sta per essere lanciata da un team di tecnici del verde. Persone specializzate e dalla carriera di studio e di lavoro che non lascia alcun dubbio sulla loro capacità di valutazione.
Si tratta di periti del Tribunale e di personale che, con aziende specializzate, cura parchi e giardini della città.
Chiederanno che gli abbattimenti vengano stoppati e rinviati e che il Comune consenta loro l’analisi tecnica periziata, con strumentazioni all’avanguardia, per accertare lo stato di salute degli alberi, la necessità di abbattimento per pericolosità pubblica e l’impossibilità, con taglio di potatura e opportuna manutenzione, di salvare gli alberi.
Per farlo chiedono anche l’intervento dell’opposizione che troppo spesso resta silente su questioni delicate come la manutenzione del verde e la salvaguardia delle alberature cittadine.
Secondo i tecnici e le associazioni, infatti, troppo spesso si decide di tagliare alberi che potrebbero invece sopravvivere anche se con costi di manutenzione più alti rispetto agli alberelli che vengono piantati al loro posto ma che impiegheranno decenni e decenni per fornire l’ombra e la copertura paesaggistica che attualmente offrono i pini condannati.
Per questo motivo chiederanno al Comune di poter leggere le relazioni che devono accompagnare le “scelte” di abbattere un albero che cresce nel territorio cittadino.
Verranno confrontati i dati e le analisi fatte – ci si augura – con i più recenti mezzi messi a disposizione dalla tecnologia.
Uno scrupolo necessario vista l’importanza degli abbattimenti di alberi “importanti” e che probabilmente sono stati messi a dimora quando è stata realizzata la stazione Brignole, nel 1905
I tecnici precisano che non si tratta di “smentire” le decisioni di altri tecnici ma di analizzare le decisioni e valutare se sono possibili altre soluzioni.