Ponte Morandi giorno memoria 2024Genova – Durante la manifestazione per ricordare le tragedia del crollo del ponte Morandi e la morte di 43 persone, il Comitato per il ricordo delle vittima è intervenuto con un discorso, letto da Egle Possetti, portavoce dei familiari delle vittime.
Ecco il testo completo:
Benvenuti in questa giornata di ricordo e memoria per il sesto anniversario di questa immane tragedia e grazie a coloro che sono qui con noi con il loro cuore.
Sono trascorsi sei lunghi anni, un tempo dilatato che non è riuscito a placare il nostro dolore, che muta, ma che rimane aggrappato al nostro cuore senza potersi staccare.
Il tempo ha trasformato lo scenario di fronte ai nostri occhi ed abbiamo sempre cercato di navigare, contrastando i venti contrari che ci hanno accompagnato in questo tempo.
Nel processo, che sta portando avanti la ricerca della verità, stiamo lottando insieme ai nostri legali ed alla Procura per l’emersione dell’unica verità possibile contro ogni mistificazione, contro ogni tentativo di purificare l’acqua che scorre intorno a noi e che cerca di lavare via il segno lasciato dalla perdita di 43 persone.
C’è un enorme e complesso lavoro dietro alla ricerca della verità e lo rispettiamo con tutto il cuore per l’imparzialità con cui deve essere svolto.
Questa vergogna nazionale vede alla sbarra appartenenti alle società interessate e parti che appartenevano od appartengono  agli uffici pubblici, un insieme di mancanze, carenze, incompetenza e delinquenza che ha permesso che quel giorno segnasse la fine per 43 persone che avevano il diritto di vivere ancora la loro semplice esistenza.
In questa vicenda è mancato anche il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione che garantisce la tutela della salute dei cittadini, che in questo caso non hanno solo perso la salute, ma hanno perso la vita.
La giustizia dovrà essere efficace, dovrà garantire alle vittime la verità, è nostro dovere di cittadini vigilare costantemente, tutti insieme, pretendere che la legge possa sempre essere, anche per il futuro, uguale per tutti nel pieno rispetto dell’articolo 3 della nostra
Carta Costituzionale.
Noi rispettiamo le istituzioni e le abbiamo sempre rispettate perché ci devono rappresentare tutti, ma dobbiamo anche pretendere che
loro rispettino noi cittadini, per tutto il dolore, la fatica, il lavoro, la
passione che ogni cittadino onesto mette in campo per il bene
collettivo, nel nostro caso oltre al rispetto si aggiungono dei doveri
verso chi, suo malgrado, ha perso per sempre un pezzo del proprio
cuore, non strumentalizzate il nostro dolore, le nostre emozioni, i
nostri pensieri, noi possiamo esprimerci su certi argomenti con
educazione perché abbiamo vissuto sulla nostra pelle
un’esperienza così potente, così forte con tante emozioni, tanta
rabbia, tanto lavoro ed abbiamo purtroppo compreso certi
meccanismi che regolano il nostro mondo.
Il Memoriale, importantissimo luogo di ricordo e consapevolezza
collettiva sta prendendo forma con grande lavoro, grandi
professionalità e molto impegno di tutti, speriamo presto di poterlo
inaugurare con l’enfasi necessaria e la solennità che merita,
affinché diventi luogo di espiazione, di conoscenza storica, di
monito costante, di ricordo perenne, contro ogni tentativo di
rendere nebulosa la memoria collettiva, che purtroppo si sta
dileguando nel tempo, la memoria sopita è conveniente, anche per
il potere economico che sta ricevendo un duro colpo dopo
l’emersione del marciume alla base della tragedia, quanto
emergerà nel processo dovrà essere gridato, dovrà essere
illuminato per rispetto a quelle vite che si sono volatilizzate e per
tutti noi cittadini che abbiamo bisogno di continuare a sperare che
qualcosa intorno a noi sia ancora limpido.
Il nostro disegno di legge, per dare dignità alle vittime come
VITTIME dell’INCURIA, è al giro di boa, speriamo possa essere
anche un nostro dono per il futuro, segno del lavoro fatto,
dell’impegno portato avanti in questi anni, auspichiamo che la
futura legge non debba mai più essere utilizzata, segno che la
tragedia del Ponte Morandi avrà segnato una svolta.
Abbiamo visto un grande impegno negli ultimi mesi per il
raggiungimento di questo risultato e per questo siamo grati,
auspichiamo che finalmente tutti i tasselli stiano andando al loro
posto, sarebbe un grande segno di civiltà.
Il lavoro sulle infrastrutture deve continuare con grande attenzione,
con impegno costante anche con il controllo esterno sul lavoro
delle concessionarie, troppo è rimasto da fare dopo oltre 20 anni di
incuria totale ed i nostri occhi non vogliono più vedere altre
sofferenze per gravi carenze ed omissioni.
Il lavoro di ricerca continua per la pulizia e la rettitudine nelle nostre
istituzioni deve andare avanti, i cittadini devono avere garanzia che
il lavoro degli eletti sia sempre nell’interesse collettivo e non di
alcune parti e che sia all’altezza del mandato ricevuto, è un
principio basilare che purtroppo negli anni ed in molti luoghi
abbiamo visto tradito molte volte.
Noi viviamo costantemente la nostra vita in mezzo ad emozioni, in
mezzo a colori, immagini e pensieri opposti che si affollano nella
nostra mente:
il colore del sangue dei nostri cari che ha smesso di scorrere libero
nel loro corpo sei anni fa in questo luogo, il colore della passione
che ci anima nella lotta per la verità, l’amore che porteremo dentro
di noi per sempre, l’energia che ci aiuta a vivere, la nostra tenacia.
Per contro l’oscurità che ha attraversato questa nazione quando è
avvenuta la tragedia, il lutto che ci porteremo dentro per tutta la
vita, la coltre scura che ha avvolto la vicenda della concessione per
anni ed anni, la negazione ed opposizione alla verità, la morte.
Non è semplice andare avanti per noi, ma grazie alla forza che
portiamo dentro, ed alle persone che ancora oggi ci sono vicine
con sincerità ed amore, cerchiamo di farlo è un nostro dovere
verso chi non è più con noi.
Vi ringrazio e vado a concludere citando una frase di Martin Luther
King che dovrebbe sempre permeare tutti noi “…Le nostre vite
cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che
contano”.
Grazie.
Possetti Egl