Genova – Ci sono nuove speranze per il campo di basket di Pegli che rischia di essere trasformato in parcheggi. Al vaglio dei legali, infatti, la donazione fatta da Luisa Rosso, figlia dell’imprenditore Piero Edoardo Rosso che “volle” il campo come elemento qualificante del quartiere e la cui volontà venne raccolta e concretizzata dalla figlia.
La donazione alla società sportiva Pegli Basket era stata vincolata alle esigenze sportive ed ora, oltre alla petizione popolare online – che ha raggiunto le 1400 firme – potrebbe arrivare lo “stop” definitivo da un’azione legale in tutela delle volontà del donante.
La storia del campo affonda nel progetto per la costruzione del Quartiere Giardino, alle spalle di Pegli e sulla volontà di affiancare servizi e qualità della vita all’esigenza di nuove costruzioni.
La volontà dei costruttori era che il terreno su cui nasce il campo di Basket fosse destinato a rappresentare un luogo di aggregazione e di Sport e la trasformazione in parcheggi sembra collidere con la finalità con cui il terreno è stato donato.
La stessa donatrice ha manifestato in modo chiaro e indiscutibile la sua volontà all’atto della donazione, precisando che aveva già ricevuto offerte per trasformare l’area in parcheggi e di averle rifiutate proprio nel rispetto delle volontà paterne.
In pratica si rinunciò, all’epoca, ad un sicuro e cospicuo guadagno, per donare invece alla collettività un’area destinata ad essere un “punto qualificante” della zona.
Trasformare la volontà del donatore, soprattutto per trarne profitto non giustificato da reali esigenze, rischia di diventare il “cavillo” su cui il progetto di trasformazione in posteggi rischia di arenarsi.
In realtà non tutto è così semplice come sembra perché la “volontà” di destinare quanto donato alla pubblica utilità dovrebbe essere indicato nella donazione stessa e quindi sarà necessario verificare se, nei documenti dell’epoca, tale indicazione venne o meno indicata.
In caso contrario sarà comunque possibile – e probabile – un’azione legale della donatrice ma il percorso sarebbe più complesso.
Chi lavora per impedire che il campetto da basket venga asfaltato e trasformato in parcheggi conta anche sulle “perplessità” che potrebbero avere i futuri acquirenti dei posti auto rispetto alla possibilità che azioni legali possano bloccare e revocare eventuali vendite e cessioni ulteriori.
Silenzio assoluto, invece, da parte delle istituzioni che pure annoverano in zona la residenza di diversi assessori.