albaro alberi abbattutiGenova – Nessuna apertura al confronto e linea dura sugli abbattimenti e Cittadini pronti alle proteste e ad impedire con ogni mezzo il taglio degli alberi secolari di via Thaon di Revel, davanti alla stazione di Brignole.
E’ scontro tra associazioni ambientaliste e comitati per la difesa del patrimonio paesaggistico e amministrazione comunale dopo l’incontro di oggi, a palazzo Tursi, sul futuro dei 15 alberi che secondo le perizie effettuate devono essere abbattuti perché pericolosi. Per il Comune non ci sono dubbi sulla necessità di tagliare e per le associazioni ambientaliste non c’è alcuna volontà di confronto e nessuna volontà di dialogo su una questione primaria per la città: i criteri di gestione del verde pubblico.
Già dalle 17 di oggi inizierà il presidio delle associazioni, dei comitati e dei Cittadini che chiedono al Comune una sospensione degli abbattimenti per il tempo necessario ad una contro-perizia, il tam tam si sta diffondendo sui sociale e nelle chat ed è partita la lotta contro il tempo per cercare di impedire il taglio degli alberi “con ogni mezzo” come promettono, battaglieri, i volontari ambientalisti.
Nelle intenzioni c’è un presidio permanente, pronto a bloccare ogni azione di taglio, almeno sino a quando non verrà rispettato il diritto ad un “secondo parere” da parte dei tecnici del verde e dei professionisti agronomi che si erano già detti pronti ad analizzare gli alberi “condannati” per accertare le loro condizioni di salute e se davvero non esiste altro modo che far intervenire le seghe a motore per mettere in sicurezza la zona.
L’annuncio dell’incontro, oggi, con l’assessore alle Manutenzione Mauro Avvenente aveva fatto ben sperare le associazioni ma pochi minuti dopo l’inizio dell’incontro le posizioni si sono fatte rigide e senza possibilità di confronto e la riunione non ha portato ad alcun “avvicinamento” tra le parti.
Immediatamente dopo la fine della riunione le associazioni hanno iniziato il tam tam per chiamare a raccolta chi difende gli alberi e vorrebbe una maggiore apertura al dialogo da parte del Comune.