Camogli (Genova) – La statua del Cristo degli Abissi compie 70 anni e il popolo del mare celebra l’evento con una maxi processione in mare e con la posa di una corona di fiori ai piedi della statua che si trova immersa su un fondale ci 18 metri nella baia di San Fruttuoso di Camogli.
La statua è stata posizionata sul fondale il 29 agosto del 1954 e da allora è diventata una dei luoghi simbolo della subacquea ed una delle immersioni cult per tutti gli appassionati del mondo subacqueo.
La relativa semplicità con cui è possibile vedere la statua, anche da bordo di una barca o con maschera e pinne, ha reso celebre la statua e la sua visita ed ogni anno sono decine di migliaia i sub, anche alle prime esperienze, che si immergono per vedere la statua.
Voluta da Duilio Marcante, padre della subacquea italiana, venne realizzata dall’artista e scultore Guido Galletti per ricordare Claudio Gonzatti, altro uomo simbolo della subacquea italiana, morto durante un’immersione subacquea nel 1947.
La statua, dedicata all’amico subacqueo, si è trasformata in un “simbolo” ed un tributo a tutte le persone scomparse in mare e per questo, quando si rese necessario trovare il bronzo necessario alla fusione della statua, alta 2 metri e mezzo, in molti donarono medaglie, eliche di imbarcazioni e campane appartenenti a militari decorati, ricordi di tragedie in mare e cimeli storici legati al mare. Una corsa solidale che ha aumentato la notorietà della statua ancor prima che venisse realizzata.
Nell’agosto 1954 la statua venne posizionata sul fondale davanti all’Abbazia di San Fruttuoso con una cerimonia trasmessa anche dalla nascente Televisione.
Da allora è meta irrinunciabile per i subacquei di tutto il mondo eppure non è valorizzata per niente e a fatica si trovano informazioni sul web. Uno dei tanti “controsensi” del Turismo della Liguria.
Recentemente la statua del Cristo degli Abissi è stata ripulita e controllata
con l’uso di una idropulitrice messa a disposizione dalla Guardia di Finanza – che la usa per ripulire gli scafi delle velocissime pilotine – e utiizzata, a turno, dai sub dei Carabinieri, della Polizia, dei Vigili del Fuoco e della Marina Militare in una operazione interforze che ha pochi uguali.