palazzo di Giustizia Tribunale GenovaGenova – Verranno ascoltati i genitori dei bambini che hanno partecipato alla regata velica terminata con l’intossicazione di una decina di partecipanti a Punta Vagno. Lo ha deciso la Procura che indaga sulla raffica di ricoveri all’ospedale Gaslini, su richiesta degli stessi genitori che hanno presentato denuncia per quanto avvenuto.
Lo scopo è quello di chiarire se sul posto del presunto tuffo contaminante, nella spiaggia di piazzale Martin Luther King, ci fossero o meno cartelli e divieti di balneazione ma, soprattutto, se gli organizzatori dell’evento, cancellato per assenza di vento, abbiano messo in guardia o meno partecipanti e genitori, sulla non balneabilità della zona.
I bambini fecero il bagno o comunque entrarono in contatto con l’acqua e poche ore dopo molti di loro presentavano sintomi da grave intossicazione gastro-intestinale e alcuni di loro sono stati ricoverati all’ospedale Gaslini.
Acquisiti i dati emersi dal controllo dell’agenzia regionale ARPAL sulla qualità delle acque che ha dato risultati piuttosto singolari, con parametri abbondantemente nella norma sul lato di Punta Vagno dove sorgono i Bagni San Nazaro, inizialmente indicati come terreno di gara, e particolarmente allarmanti per il lato di ponente, verso la Foce e piazzale Kennedy e piazzale Martin Luther King dove venne spostato il punto di partenza della gara.
Sul lato di levante sono risultati presenti 10 unità (batteri) di enterococchi per 100 millimetri di campione di acqua di mare (valore limite 200) e 20 unità (batteri) di escherichia coli con un valore massimo previsto dalla Legge di 500.
Sul lato di ponente, dove sarebbe stato fatto il tuffo e dove comunque i bambini sono dovuti scendere in acqua gli enterococchi sono risultati superiori a 24.000 unità per 100 millilitri mentre per l’escherichia coli superiori sono state rilevate 20.000 unità.
Dati preoccupanti, al punto che ARPAL precisa che “se si fosse trattato d’una zona balneabile non sarebbe risultata conforme”.
Gli inquirenti intendono chiarire perchè gli organizzatori abbiano spostato il punto di ingresso in mare – al di là del fatto che il tuffo sia stato fatto o meno – in un tratto di mare non balneabile e se corrisponda al vero che il punto era stato individuato sulla spiaggia dei Bagni San Nazaro e poi trasferito sull’altro lato di Punta Vagno e perché.
Il sospetto è che sia intervenuta una decisione del Comune che avrebbe chiesto di spostare il punto di accesso al mare.

Intanto i bambini stanno migliorando e molti degli intossicati ricoverati al Gaslini hanno già fatto ritorno a casa ma i genitori, furenti, chiedono che venga fatta chiarezza su quanto avvenuto e che eventuali responsabili di irregolarità vengano puniti in modo esemplare.