Genova – Avvio tra le perplessità e con misteriose ed improbabili prenotazioni di artisti che non si presentano per la app OpenStage voluto dal Comune ed in particolare dall’assessore Paola Bordilli, per “regolamentare” l’attività degli artisti di strada.
Dopo la protesta pubblica, con un concerto in strada, davanti alla cattedrale di San Lorenzo, i Busker genovesi hanno deciso di “sorvegliare” attentamente l’attività della App dopo aver notato anomalie sulle prenotazioni come quella dell’artista che suona a Genova e a Milano apparentemente poco preoccupato dallo spostamento tra una città e l’altra o di quello, ben più preoccupante, che ha prenotato la postazione di via Balbi, vicino all’ascensore di MonteGalletto e che poi, però, non si è presentato.
Se nessuno impedisce all’artista di esibirsi al mattino a Milano e alla sera a Genova, pur tra le perplessità di chi si domanda come ammortizzi le spese di viaggio, più preoccupante è l’episodio registrato e documentato dai Buskers che si sono presentati all’appuntamento con l’artista che aveva prenotato una postazione e che non si è presentato, senza dare possibilità ad un altro artista di prendere il suo posto.
La App, creata da una società lombarda con sede nella provincia di Monza-Brianza dovrebbe registrare un certo numero di artisti (quanti?) e garantire la possibilità di prenotare una delle postazioni individuate dal Comune, in modo da distanziarsi le une dalle altre e in determinati orari.
Il numero limitato di postazioni e di fasce orarie suscita forti perplessità tra gli artisti di strada e inoltre genera alcuni problemi come, ad esempio, il rischio di registrazioni di Fake (profili falsi) e la prenotazione di spazi ambiti che poi resterebbero vuoti.
Per questo motivo gli artisti di strada si sono riuniti in gruppo ed hanno lanciato una vera e propria “battaglia” per opporsi alle limitazioni.
C’è chi segnala la propria scarsa propensione all’uso delle App e della Tecnologia in genere, chi afferma di non avere un telefono cellulare in grado di collegarsi ad Internet ma, soprattutto, c’è la volontà di capire chi siano gli artisti che si sono già registrati e che non sono conosciuti a Genova e che, ancora, prenotano e non si presentano per le esibizioni.
I Busker hanno annunciato controlli e verifiche per accertare il funzionamento della App e le misure di sicurezza prese per evitare abusi e “scherzi”.
Dopo qualche giorno di “controlli” potrebbero poi partire le esibizioni “ribelli”, senza prenotazione e senza l’utilizzo della App, con la possibilità dei Cittadini che lo desiderano, di contribuire al pagamento delle multe.
Ovviamente, qualora venissero individuate “anomalie” nel funzionamento della App potrebbero scattare denunce per eventuali falle nei controlli di sicurezza.