Genova – Da domani, martedì 1° ottobre e sino a domenica 6 ottobre il Museo Diocesano parteciperà a Genova Jeans Week con un’apertura straordinaria da martedì a domenica con orario continuato dalle 10,00 alle 19,00 e un biglietto a prezzo ridotto.
Durante queste giornate saranno al centro dell’attenzione: la mostra “Artejeans” che sarà allestita nel chiostro, dove artiste e artisti contemporanei, già affermati a livello nazionale e internazionale, esporanno opere realizzate utilizzando il telo di jeans, dimostrando così la straordinaria versatilità di questo materiale tessile e le infinite possibilità di espressione artistica; e le sale dei “Teli della Passione”, quattordici teli databili tra il 1538 e la fine del XVII secolo.
Si ispirano alle incisioni di Albrecht Durer raffiguranti la Piccola Passione pubblicate nel 1508-1512. Acquistati nel 2001 dallo Stato italiano, fanno parte della Collezione tessile della Soprintendenza della Liguria, che li ha collocati in deposito temporaneo presso il Museo Diocesano.
La mostra di Artejeans, ospitata nella splendida cornice del Museo Diocesano della Città, dal 1° ottobre al 14 ottobre 2024, rappresenta la quarta edizione di un progetto lungimirante e unico al mondo, nato nel 2020 a Londra da un’idea di Francesca Centurione Scotto-Boschieri e di Ursula Casamonti, finalizzato a invitare artiste e artisti contemporanei, già affermati a livello nazionale e internazionale, a realizzare un’opera d’arte utilizzando il telo di jeans, dimostrando così la straordinaria versatilità di questo materiale tessile e le infinite possibilità di espressione artistica.
La “chiamata al jeans” ha dal 2020 ad oggi coinvolto una cinquantina di artiste e artisti: opere di pittura, scultura, fotografia, installazioni, sono state donate alle collezioni dei Musei Civici di Genova per creare un futuro spazio di arte contemporanea dedicato al jeans.
Opere d’arte, oltre ad azioni performative, talks, dialoghi e incontri sul filo blu del jeans, ci fanno rivivere nel tempo le forme e le storie di questo telo straordinario, attraverso le visioni e le emozioni di artiste e artisti contemporanei che hanno generosamente compreso il valore del progetto.
Oggi, giunto alla sua quarta edizione, Artejeans si svolge negli ambienti carichi di storia e di fascino del Museo Diocesano: qui una selezione di 14 opere di jeans di arte contemporanea dialogano con i preziosi Teli della Passione conservati nel museo, creando una sinergia che supera le barriere del tempo e dello spazio e rende la mostra un viaggio coinvolgente attraverso le inedite e metamorfiche possibilità del telo jeans.
Da qui il titolo di questa mostra, Jeans Loci, che giocando con l’espressione latina genius loci evidenzia e rimarca la centralità del jeans quale filo blu conduttore di storie e immagini, icone e astrazioni: “da questo ritorno alle origini e al dialogo con quel Medioevo di cui Genova è quest’anno capitale, proviene il titolo Jeans Loci, a sottolineare l’emozionante confronto e dialogo tra contemporaneo e antico in un luogo iconico”, approfondisce Francesca Centurione-Scotto Boschieri.
Il percorso tra le opere
Al centro del chiostro del Museo, il grande totem dello scultore albanese di origine, noto in tutto il mondo, Helidon Xhixha, dal titolo Light and jeans splende e svetta, metafora di un assis mundi contemporaneo nel giardino paradisiaco, mentre le opere selezionate delle edizioni precedenti dialogano con le quattro realizzate quest’anno da nuovi artiste e artisti che hanno accolto l’invito a far parte del progetto: Ferruccio Gard, Marco Ferri, Emanuela Fiorelli e Flavio Magurno. Le loro opere, che virano nei linguaggi astratti, lavorano sulla memoria e sulle radici della cultura visuale italiana, elaborando pattern e reti, stratificazioni e dinamiche ottiche che raccontano di un tempo lento e di una materia rigogliosa di storie e di suggestioni, tenace e resiliente come il jeans.
Altre dieci opere realizzate negli scorsi anni completano il percorso, unitamente alla già citata scultura di Xhixha, selezionate per la loro aderenza al tema espositivo di quest’anno: la parola sospesa e lirica, l’alfabeto dei numeri e dei segni risuona nelle opere di Ugo Nespolo, Gabriele Picco e Alfredo Rapetti, mentre la disseminazione e la sperimentazione sul modulo e sul colore si ritrova nei lavori di Pino Pinelli, Marco Casentini e di Sonia Costantini. Costellazioni e fioriture sbocciano sulle opere di Letizia Cariello-LETIA e di Claudia Losi, mentre l’icona di Simone Berti si confronta con il rigore di Enzo Cacciola.
Quattordici opere come quattordici variazioni sul tema del blu jeans, a rimarcare la sua dinamica potenzialità di rinnovarsi, ogni volta, mantenendo intatte le sue radici e la sua essenza.
Per informazioni: Museo Diocesano tel. 010/2475127 e info@museodiocesanogenova.it e www.museodiocesanogenova.it