vespa velutina nido struppa genovaGenova – Un nuovo nido di Vespa velutina, la cosiddetta vespa killer, è stato trovato nel capoluogo ligure, questa volta nel quartiere di Sturla dove un intero condominio ha visto crescere l’enorme nido a pochi metri dalle finestre e pur avendo lanciato l’allarme, probabilmente attraverso i canali sbagliati, non ha ancora trovato una soluzione al problema.
I residenti del palazzo di via Stefano Castagnola 26, lamentano da tempo la presenza dei pericolosi insetti e chiedono aiuto alle istituzioni per la rimozione del nido.
Probabilmente, però, non hanno fatto ricorso al servizio di volontari, per lo più apicoltori appartenenti alle associazioni AlpaMiele e Apiliguria (le uniche riconosciute da Regione Liguria) o al servizio di segnalazione regionale che risponde alla mail salasituazione@parcoregionalealpiliguri.it  
rivolgendosi invece al circuito “privato” che ovviamente opera in regime di intervento oneroso.
Da tempo invece, pur con molte difficoltà a causa delle scarse risorse messe a disposizione per un problema che ogni giorno aumenta di gravità ed è ormai una emergenza, opera un gruppo di volontari in ogni provincia che, sotto la direzione del Parco regionale delle Alpi Liguri (individuato come referente per l’emergenza) è composto da apicoltori e operatori della protezione civile e si reca sui luoghi degli avvistamenti e distrugge (neutralizza) i nidi completamente in modo gratuito e percependo dalla Regione Liguria un rimborso spese di poche decine di euro.
Quello di Sturla, si diceva, non è affatto il prima nido del pericoloso insetto trovato a Genova.
Il primo è stato trovato nella zona del torrente Geirato lo scorso anno ma, poiché lo scopritore lo ha distrutto senza segnalare, non è stato possibile “schedare” e comprovare il nido.
Il secondo in assoluto – e il primo ufficiale – è stato distrutto nel luglio scorso a Sestri Ponente, sul terrazzo di un condominio, come ha riportato LiguriaOggi.it in questo articolo

Un secondo nido di vespa velutina, enorme e con migliaia di insetti pronti a scatenarsi contro un eventuale incauto “disturbatore” era stato trovato a Struppa, in un vivaio di Aster tra la residenza per anziani della Doria e gli ambulatori medici della Asl 3 e la vicina scuola che affaccia su via Struppa. Anche in questo caso LiguriaOggi aveva dato conto del ritrovamento.
Un altro nido è segnalato in via Montesignano ma lontano dalle abitazioni e il quarto (per adesso) è quello di Sturla ma la velutina è segnalata anche a Quarto, a Quinto, ad Apparizione, a Fontanegli e a Bavari ed è quasi certa la sua presenza anche nella zona di Sampierdarena e Cornigliano/Coronata.
La Vespa velutina, come noto, è un insetto che sta colonizzando la Liguria a partire da ponente dove è arrivata dalla vicina Francia.
Importato per errore, forse via nave, il pericoloso calabrone asiatico, in grado di uccidere una persona sana con poche punture a fronte di nidi con migliaia di esemplari, ha invaso l’imperiese, mettendo in ginocchio gli apicoltori della zona per la sua “specializzazione” nella predazione delle api e di tutti gli insetti impollinatori.
Non si tratta, come erroneamente si pensa, di un problema per i soli apicoltori ma di una vera emergenza anche per gli esseri umani (in Francia si registrano già decessi) che possono avere la disavventura di avvicinarsi troppo ad un nido.
La vespa velutina attacca in massa quando si sente minacciata e nidifica sotto i cornicioni come è già avvenuto a Chiavari
o nei cortili delle scuole (sempre a Chiavari) o nel terreno come più volte avvenuto in Francia dove escursionisti sono stati punti e uccisi e non si dovrebbe sottovalutare la sua pericolosa avanzata anche nei centri abitati.
La segnalazione dei nidi, pertanto, è molto importante e soprattutto in questo periodo nel quale si sta per concludere il ciclo vitale della colonia, con la nascita e l’allevamento delle future Regine e dei maschi.
Da ogni nido, a fine autunno, usciranno decine, centinaia di nuove Regine che, dopo essersi accoppiate, cercheranno un posto tranquillo per svernare in una sorta di letargo chiamata “diapausa”.
All’arrivo dei primi caldi fonderanno altrettanti nidi aumentando a dismisura i pericoli per l’ambiente, per le api e persino per la coltivazione della frutta ed in particolare dell’uva.
E’ stato notato infatti che la velutina gradisce anche le sostanze zuccherine contenute nella frutta e attacca i grappoli d’uva causando danni alla produzione viti-vinicola.

(nella foto sopra il nido di Struppa, precedente a quello di Sturla)

Vespa velutina nido Cogorno
Vespa velutina
nido Velutina San Giuseppe Ri Basso Chiavari
Vespa velutina vigili fuoco Sestri Levante

Rispondi